Il “passivo affidamento al DVR” elaborato da terzi non libera il datore di lavoro dall’obbligo di verificarne la completezza “onde poter segnalare al professionista le necessarie integrazioni”: le sentenze di Cassazione Penale
Cassazione Penale: Il datore di lavoro deve garantire la validità del DVR, ecco come.
La sicurezza sul lavoro è un tema cruciale per ogni imprenditore, ma spesso viene percepita come un’area delegabile a professionisti esterni. Tuttavia, le sentenze della Cassazione Penale evidenziano chiaramente un concetto fondamentale: il datore di lavoro non può affidarsi passivamente al Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) redatto da terzi. Egli ha l’obbligo di verificarne la completezza e l’adeguatezza, segnalando eventuali integrazioni necessarie al professionista incaricato. In questo articolo esploreremo le implicazioni legali, operative e pratiche di questa responsabilità, fornendo agli imprenditori strumenti utili per adempiere ai propri obblighi e tutelare il proprio business.
Il DVR: uno strumento centrale per la sicurezza sul lavoro
Il DVR rappresenta il fulcro delle misure di prevenzione e protezione in azienda. Secondo l’articolo 28 del D.Lgs. 81/2008, il DVR deve fornire una valutazione globale di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, individuare le misure di prevenzione e protezione necessarie e definire un programma per il miglioramento continuo delle condizioni di sicurezza.
Tuttavia, come sottolineato dalla Cassazione Penale (Sez. IV, 23 gennaio 2017, n. 3313), il DVR non è un semplice adempimento burocratico. Il datore di lavoro deve analizzare tutti i fattori di rischio presenti in azienda e aggiornare periodicamente il documento, avvalendosi della consulenza di professionisti qualificati, come il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP).
Il ruolo dell'RSPP e la collaborazione con il datore di lavoro
L’RSPP è una figura centrale nel sistema di prevenzione aziendale. Come chiarito dalle Sezioni Unite della Cassazione Penale (18 settembre 2014, n. 38343), l’RSPP svolge una funzione di supporto informativo, valutativo e programmatico. Tuttavia, non ha autonomia decisionale: il suo ruolo è quello di collaborare con il datore di lavoro e altri soggetti coinvolti nella sicurezza aziendale.
Nonostante l’importanza di questa figura, la responsabilità ultima per la sicurezza dei lavoratori resta in capo al datore di lavoro. Egli deve verificare che l’RSPP abbia considerato tutti i rischi specifici e che le misure proposte siano adeguate. In caso contrario, è tenuto a richiedere le necessarie integrazioni.
Sentenze chiave: Le responsabilità del datore di lavoro
Diverse sentenze della Cassazione hanno stabilito principi fondamentali riguardo alla responsabilità del datore di lavoro:
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Cassazione Penale, Sez. IV, 20 luglio 2018, n. 34311
Questa sentenza sottolinea che il datore di lavoro, pur avvalendosi di consulenze esterne, è obbligato a verificare l’adeguatezza del DVR e a informare i lavoratori sui rischi specifici. In caso di carenze evidenti, è suo dovere richiedere le integrazioni necessarie. -
Cassazione Penale, Sez. IV, 26 maggio 2016, n. 22147
La Corte ha ribadito che il datore di lavoro è il destinatario unico degli obblighi prevenzionistici e non può delegare completamente la redazione e la verifica del DVR. -
Cassazione Penale, Sez. IV, 4 febbraio 2010, n. 4917
Questa pronuncia ha chiarito che il datore di lavoro deve controllare le relazioni predisposte dall’RSPP e segnalare eventuali rischi non considerati.
Esempi pratici di responsabilità del datore di lavoro
Le sentenze evidenziano casi concreti in cui la mancata verifica del DVR ha avuto conseguenze drammatiche:
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Infortunio mortale in un silo di grano
Un lavoratore è deceduto per asfissia durante la pulizia di un silo. L’RSPP non aveva valutato i rischi specifici di questa attività, ma la responsabilità è ricaduta sul datore di lavoro, che era a conoscenza delle operazioni svolte e non aveva segnalato le omissioni nel DVR. -
Lesioni gravi durante l’uso di un carrello elevatore
Un lavoratore è rimasto gravemente ferito durante il travaso di olio esausto. La Cassazione ha stabilito che il DVR non aveva considerato i rischi specifici di questa operazione e che il datore di lavoro, pur avendo organizzato un corso di formazione, non aveva adempiuto agli obblighi di verifica e integrazione del documento.
Le conseguenze della mancata verifica del DVR
La mancata verifica del DVR espone il datore di lavoro a rischi significativi, tra cui:
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Responsabilità penali
In caso di infortuni o decessi, il datore di lavoro può essere perseguito penalmente per condotta omissiva. -
Sanzioni amministrative
La normativa prevede multe elevate per la mancata conformità alle disposizioni del D.Lgs. 81/2008. -
Danno reputazionale
Gli incidenti sul lavoro possono compromettere l’immagine aziendale e la fiducia dei clienti.
Come garantire la conformità e tutelarsi
Per evitare queste conseguenze, gli imprenditori possono adottare alcune buone pratiche:
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Collaborazione attiva con l’RSPP
Partecipare attivamente alla redazione e all’aggiornamento del DVR, fornendo tutte le informazioni rilevanti sui processi aziendali. -
Formazione continua
Assicurarsi che tutti i lavoratori ricevano una formazione adeguata sui rischi specifici e sulle misure di prevenzione. -
Verifiche periodiche
Effettuare controlli regolari sul DVR per garantire che rimanga aggiornato e conforme alle normative. -
Consulenza specializzata
Affidarsi a professionisti esperti in sicurezza sul lavoro per ricevere supporto nella gestione degli obblighi normativi.
Come garantire la conformità e tutelarsi
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La sicurezza sul lavoro è una responsabilità non delegabile per il datore di lavoro. Affidarsi passivamente a un DVR redatto da terzi espone a rischi legali, economici e reputazionali. Al contrario, una gestione proattiva della sicurezza, basata su una verifica attenta e su una collaborazione efficace con l’RSPP, può fare la differenza, proteggendo i lavoratori e garantendo la continuità aziendale.
Imprenditori, non aspettate che un controllo o un incidente vi colga impreparati. Investire oggi nella sicurezza significa tutelare il futuro della vostra azienda.