Il Sistema che blinda la tua azienda dalle sanzioni HACCP e Sicurezza sul lavoro

Imprenditori

Come proteggere la vostra azienda, anche se pagate il consulente RSPP di fiducia per la sicurezza sul lavoro

Le responsabilità del RSPP nei confronti del Datore di lavoro

Sei un imprenditore consapevole della necessità di garantire la sicurezza sul lavoro, ma potresti non essere del tutto a conoscenza del ruolo dell’RSPP e delle sue responsabilità. È comprensibile. Il tema può essere intricato, ma è fondamentale chiarirlo una volta per tutte. In questo articolo, sveleremo perché l’RSPP non è responsabile della vigilanza sull’attuazione degli obblighi del datore di lavoro e perché non può essere penalmente incriminato in caso di infortunio del lavoratore.

È fondamentale comprendere che l’RSPP non ha il compito di vigilare sull’attuazione degli obblighi da parte del datore di lavoro, né è legalmente responsabile penalmente in caso di infortunio derivante dalla mancata adozione delle misure previste nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Potresti pensare che questo sia ovvio, ma in realtà, spesso vi è confusione su questo tema. Questa confusione può portare a malintesi nelle argomentazioni difensive durante i procedimenti penali per infortunio.

Quindi orecchie bene aperte!

I fatti: chi è il RSPP e quali sono i suoi compiti?

L’RSPP, acronimo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, è una figura cruciale per la sicurezza sul lavoro. Tuttavia, spesso vi è confusione sulle sue responsabilità effettive.

Secondo quanto stabilito dall’art.33 del D.Lgs.81/08, i compiti dell’RSPP sono chiaramente definiti. Si tratta di una figura che fornisce consulenza al datore di lavoro in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ma qui sta la chiave: l’RSPP non ha il compito di vigilare sull’attuazione delle misure di sicurezza.

La Cassazione è infatti cristallina nel ricostruire e descrivere il ruolo dell’RSPP, allorché sottolinea – sulla base di un orientamento giurisprudenziale ormai costante e consolidato – che il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, in quanto consulente del datore di lavoro, è privo di potere decisionale”, risponde dell’evento in concorso con il datore di lavoro solo se abbia commesso un errore tecnico nella valutazione dei rischi, ovvero per quel riguarda le sue competenze,  dando cosi’ un suggerimento sbagliato od omettendo di segnalare situazioni di rischio colposamente non considerate”.

Cari imprenditori, le novità non finiscono qui!

Anche la Suprema Corte si esprime in merito, esordendo così: con riferimento agli infortuni che siano da ricollegare alla mancata valutazione del rischio ovvero alla mancata adozione delle misure previste nel documento, la responsabilità deve, dunque, essere configurata in capo al datore di lavoro”, ma con una avvertenza, che per quanto riguarda gli infortuni causati dalla mancata o carente valutazione del rischio  il RSPP può essere ritenuto responsabile, in concorso di colpa con il datore di lavoro, del verificarsi di un infortunio, ogni qual volta questo sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l’obbligo di conoscere e segnalare” (Fonte – Cassazione Penale, Sez.IV, 18 maggio 2023 n.21153).

E allora cari imprenditori chi è davvero responsabile?

La chiarezza è fondamentale. È il datore di lavoro che ha l’obbligo di adottare le misure di prevenzione e protezione previste nel documento di valutazione dei rischi redatto dal Vostro consulente di fiducia. Il RSPP, d’altro canto, offre consulenza e supporto tecnico per individuare i rischi e proporre soluzioni adeguate. Tuttavia, non è responsabile dell’attuazione pratica di tali misure.

 

La Suprema Corte ha chiarito in più occasioni che l’RSPP non può essere chiamato a rispondere penalmente se il datore di lavoro non adempie alle misure di sicurezza prescritte. La responsabilità ultima ricade sul datore di lavoro, che deve garantire un ambiente di lavoro sicuro per i dipendenti.

Ma vediamo un caso concreto

Analizziamo un caso recente che illustra chiaramente questa distinzione. In questo caso specifico, la Corte d’Appello ha condannato il datore di lavoro per un incidente mortale sul luogo di lavoro, ma ha annullato la condanna dell’RSPP.

Il sinistro si era verificato, non perché non si fossero  adeguatamente valutati i rischi connessi all’uso della gru, ma unicamente perché il datore di lavoro non aveva attuato le misure di sicurezza (come transenne, segnali acustici e luminosi) previsti e predisposti dal RSPP nel documento di valutazione dei rischi (DVR)” e, dall’altro lato, il RSPP  espleta una mera consulenza – sulle misure di sicurezza diligentemente predisposte nel DVR, non essendo destinatario di doveri di vigilanza sulla corretta applicazione delle stesse.”

Il tribunale , quindi, ha riconosciuto che l’RSPP aveva svolto il suo ruolo fornendo consulenza e segnalando tutti rischi presenti. Tuttavia, non poteva essere considerato responsabile per l’infortunio, poiché non era sua responsabilità vigilare sull’attuazione pratica delle misure di sicurezza.

A questo punto la verità che emerge

La verità è che l’RSPP non è un vigilante. È un consulente, un esperto che fornisce le linee guida e le soluzioni tecniche per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. La responsabilità ultima della sicurezza dei dipendenti ricade sul datore di lavoro.

Pertanto, è essenziale per TE che sei un imprenditore comprendere appieno il ruolo dell’RSPP in modo che lui possa assumersi le proprie responsabilità per garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i dipendenti.

In conclusione, l’RSPP può essere un prezioso alleato, deve essere il tuo braccio destro in azienda, nella promozione della sicurezza sul lavoro che deve avere risultati tangibili, ma non può sostituire le responsabilità del datore di lavoro.

Quindi, chi è il vero responsabile dell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione? È il datore di lavoro stesso, come sottolineato dalla Cassazione. L’RSPP può essere ritenuto responsabile solo se l’infortunio è direttamente riconducibile a una situazione pericolosa che lui avrebbe dovuto conoscere e segnalare.

Questo è il Decreto 81!

 

Alla prossima

Fabio!

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Sicurezza sul Lavoro: Una priorità per il tuo successo imprenditoriale

Cari imprenditori,

Oggi vi rivolgo un messaggio cruciale: la sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo, ma un investimento strategico per il futuro del vostro business. Vi presento dati allarmanti e opportunità concrete per migliorare la vostra situazione e garantire la sostenibilità e la crescita della vostra impresa.

La realtà attuale: dati che parlano da soli

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone ha informato il Consiglio sull’attività ispettiva effettuata nel corso del 2023 mettendo in evidenza le criticità emerse, soprattutto nell’ambito delle aziende edili:

Guardati intorno dando un’occhiata a questi numeri: incidenti, irregolarità, mancanza di controlli.

Nel corso del 2023, su un totale di 92.658 accessi ispettivi, ben 20.755 sono stati inerenti alla vigilanza sulla salute e sicurezza sul lavoro. Il livello di irregolarità nel settore edile ha raggiunto un allarmante 76,48%, con un tasso che supera l’85,2% per le aziende coinvolte nel superbonus 110%. E non possiamo ignorare le tragiche 1.041 denunce di infortuni con esito mortale. Questi numeri non possono essere ignorati.

Il Ministro ha evidenziato il recente incremento della consistenza delle forze ispettive: il personale a disposizione dell’Ispettorato nazionale del lavoro è oggi pari a 3.198 ispettori civili, dei quali 846 tecnici, a cui si aggiunge il personale ispettivo del Nucleo carabinieri, dell’Inps e dell’Inail. Con l’attuale organico, nel 2024 sarà possibile sviluppare un’attività investigativa specifica maggiore del 40% rispetto al 2023.

il coordinamento e il rafforzamento delle attività ispettive e del sistema sanzionatorio, anche in relazione al subappalto e alla somministrazione illecita e fraudolenta, oltre alla qualificazione delle imprese, alla formazione del datore di lavoro e dei lavoratori e alla salvaguardia delle imprese regolari.

Tuttavia, già in precedenza il governo era intervenuto sulla sicurezza del lavoro.

Vi voglio ricordare ad esempio il rafforzamento delle regole sulla sicurezza e di tutela contro gli infortuni, riportato dal governo con il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.32 del 1 maggio 2023, di cui riporto un estratto:

“Si prevedono, tra l’altro: l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione dei rischi; l’estensione ai lavoratori autonomi di alcune misure di tutela previste nei cantieri; l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza.”

Il futuro è qui: Il DDL Lavoro 2024

Le novità non sono finite qui! Il nuovo DDL Lavoro 2024 è pronto a cambiare il gioco. Con norme più chiare, controlli più serrati e incentivi mirati, si potrà finalmente porre fine a questa emergenza nazionale. Contrastare il lavoro sommerso, il caporalato e tutelare la filiera degli appalti sono solo alcune delle direzioni che questo provvedimento intende prendere.

Ma dove si trova il vantaggio per un imprenditore in tutto questo?

È molto semplice. Se ci sarà un incremento dei controlli stimato del 40%, così come preannunciato dal Ministro delle Politiche sociali, tu ne potrai godere, perché in primo luogo avrai sempre meno concorrenza sleale e il mercato subirà una pulizia fisiologica che permetterà a chi, come te, fa realmente impresa per emergere sul mercato.

Inoltre, chi come te lavora onestamente e paga tutti gli stipendi e le tasse non sarà penalizzato da chi “sbraga” i prezzi non avendo i tuoi stessi costi per far quadrare i conti a fine mese.

I tuoi concorrenti nel giro di 1 anno saranno spazzati via se non si adegueranno.

Proprio per questo ho creato il Sistema che ti permette di raggiungere questi risultati in meno di una settimana, proprio grazie a lui potrai guardare i tuoi competitor dallo specchietto retrovisore e avere quel vantaggio che ti permetterà di conquistare terreno rispetto alla concorrenza.

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Un’altra opportunità per te e il tuo business

Ma non è solo una questione di conformità normativa. Investire nella sicurezza sul lavoro nella tua azienda offre vantaggi tangibili per voi e la vostra impresa, come per esempio la riduzione degli infortuni significa minori costi assicurativi e minori interruzioni nella produzione. Un ambiente di lavoro sicuro e sano aumenta la produttività e l’efficienza dei vostri dipendenti.

Inoltre, automatizzare questi processi inerenti corsi di formazione – gestione visite mediche – sicurezza sul lavoro – obblighi normativi per gli imprenditori per la sicurezza in aziendale non sarà più un problema, perché ho creato appositamente per te il Sistema che permette di craccare il sistema sanzionatorio in Italia attraverso l’Unico software presentato in Italia, un software dedicato agli imprenditori per ottimizzare i costi, spese e abolire i consulenti.

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Nuove risorse del governo che saranno impegnate per controllare gli imprenditori

Il governo sta investendo massicciamente in risorse umane e finanziarie per supportare queste nuove norme. Con l’arrivo di 850 nuovi ispettori tecnici e un aumento delle ispezioni da 70.000 a 100.000, potete aspettarvi un monitoraggio più efficace e una maggiore conformità alle leggi sulla sicurezza sul lavoro. Inoltre, ci sono finanziamenti dedicati per sostenere le aziende impegnate nella tutela dei propri dipendenti.

Incentivi per il tuo successo

Ma non finisce qui. L’INAIL e altri enti offrono una serie di incentivi per le aziende virtuose in tema di sicurezza sul lavoro. Contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati e sono solo alcune delle opportunità che potete sfruttare per migliorare la sicurezza del vostro business e proteggere i vostri dipendenti. Il software Sistema Struttura Sicura, permette questi vantaggi per le imprese che vogliono proceduralizzare tutte le lavorazioni interne  alla tua azienda.

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Il momento di agire è ora

Cari imprenditori, il futuro del vostro business è nelle vostre mani. Non aspettate che un incidente rovini tutto ciò per cui avete lavorato così duramente. Non basate il business della vostra impresa “speriamo che oggi non mi arrivi un controllo”,prendete il controllo della situazione ora e assicuratevi che il vostro business sia pronto ad affrontare le sfide del futuro in tutta sicurezza.

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Con stima

Fabio

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Sicurezza sul lavoro: L’investimento vincente per il tuo business

Il recente interpello n. 1/2024 della Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, presso il Ministero del Lavoro, getta luce su un aspetto fondamentale per ogni imprenditore: l’obbligo della visita medica a seguito di un’assenza prolungata per motivi di salute superiore ai 60 giorni.

Quando si tratta di garantire la sicurezza dei tuoi dipendenti e la conformità alle normative vigenti, è essenziale comprendere appieno i tuoi obblighi e responsabilità come datore di lavoro.

Ecco cosa devi sapere:

1. Valutazione dei Rischi

Ogni azienda deve condurre una valutazione dei rischi per identificare potenziali pericoli sul luogo di lavoro, indipendentemente dal settore o dalle mansioni dei dipendenti.

2. Ruolo del Medico Competente

Il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare un medico competente per la sorveglianza sanitaria, soprattutto nei casi previsti dalla legge e quando richiesto dalla valutazione dei rischi.

3. Visita Medica Precedente alla Ripresa del Lavoro

Dopo un’assenza prolungata per motivi di salute superiore ai 60 giorni, è obbligatorio sottoporre il lavoratore a una visita medica prima di farlo rientrare al lavoro, al fine di verificare l’idoneità alla mansione.

4. Interpretazione della Giurisprudenza

La Suprema Corte ha stabilito che la visita medica precedente alla ripresa del lavoro è necessaria solo quando il lavoratore viene riassegnato alle stesse mansioni svolte in precedenza, soggette a sorveglianza sanitaria.

In sintesi, solo i lavoratori soggetti a sorveglianza sanitaria devono essere sottoposti alla visita medica prevista dalla legge. Questo chiarimento della Commissione per gli interpelli fornisce una guida essenziale per garantire la sicurezza e la conformità normativa nella gestione del personale.

Investire nella salute e nella sicurezza dei tuoi dipendenti non è solo un obbligo legale, ma anche un investimento nel successo a lungo termine del tuo business. La conformità normativa non è mai stata così importante.

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Alla prossima…

Fabio

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Sicurezza in azienda: Gli 8 Pilastri fondamentali per proteggere il Tuo Business

Se hai deciso di intraprendere l’avventura imprenditoriale in Italia, sei pronto per un viaggio eroico. Tuttavia, affrontare i rischi e garantire la sicurezza sul lavoro è la chiave per proteggere la tua azienda e evitare perdite finanziarie. Ecco perché ho preparato per te otto punti cardine che la tua azienda non può permettersi di ignorare.

1. Valutazione dei Rischi

Non si può combattere ciò che non si conosce. Conduci una valutazione approfondita dei rischi per individuare potenziali pericoli sul luogo di lavoro, includendo aspetti come attrezzature, sostanze chimiche, layout degli spazi e attività svolte.

2. Formazione dei Dipendenti

Un team informato è un team sicuro. Assicurati che i tuoi dipendenti ricevano una formazione completa sulla sicurezza sul lavoro, inclusi i rischi specifici legati alle loro mansioni. La formazione dovrebbe essere fornita non solo ai nuovi assunti, ma ripetuta periodicamente per tutti i dipendenti.

3. Attrezzature di Protezione Individuale 

Proteggi i tuoi dipendenti fornendo loro le attrezzature di protezione individuale necessarie, come caschi, guanti e occhiali protettivi, e garantisci che vengano utilizzate correttamente quando richiesto.

4. Procedure Operative Sicure

Semplifica le attività quotidiane con procedure operative sicure. Questo include la corretta manipolazione di sostanze chimiche, l’uso di attrezzature e macchinari, e la pianificazione di procedure di emergenza efficaci.

5. Manutenzione Preventiva delle Attrezzature

Prevenire è meglio che curare. Assicurati che tutte le attrezzature vengano regolarmente ispezionate e manutenute per garantirne il corretto funzionamento e prevenire eventuali incidenti imprevisti sul posto di lavoro.

6. Piani di Emergenza e Evacuazione

Essere preparati è fondamentale. Sviluppa piani di emergenza chiari, compresi protocolli di evacuazione e accesso a kit di pronto soccorso. Assicurati che i tuoi dipendenti siano istruiti su come rispondere in caso di emergenza.

7. Monitoraggio e Reporting

La sicurezza è una responsabilità di tutti. Monitora costantemente le condizioni di sicurezza sul lavoro e incoraggia i dipendenti a segnalare eventuali preoccupazioni o incidenti. Creare una cultura in cui la sicurezza è una priorità può aiutare a identificare e risolvere i problemi tempestivamente.

8. Conformità Normativa

Rispetta tutte le normative e i regolamenti relativi alla sicurezza sul lavoro nel tuo settore e nella tua regione. Essere in regola non solo protegge il tuo business dalle sanzioni, ma dimostra anche il tuo impegno per la sicurezza dei tuoi dipendenti.

Conclusioni

Garantire la sicurezza sul lavoro non è solo una responsabilità legale, ma anche un investimento strategico per il successo a lungo termine della tua azienda. Seguendo questi otto punti chiave, puoi proteggere i tuoi dipendenti, ridurre i rischi di incidenti e creare un ambiente di lavoro sicuro e produttivo. Prendi sul serio la sicurezza sul lavoro: è il fondamento su cui costruire il successo della tua impresa.

Ma quanto costa fare tutto questo?

Puoi risolvere tutto questo gestendo questa grande quantità d’informazioni e miriade di scadenze senza interpellare nessun consulente della sicurezza, nessun commercialista e risparmiare tempo attraverso il Sistema Struttura Sicura che potrai utilizzare sin da subito gratuitamente per un mese e poi potrai acquistarlo alla ridicola cifra di 27€ al mese e potrai porre fine all’incubo.

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Investi nella sicurezza sul lavoro oggi per proteggere il futuro del tuo business. La sicurezza dei tuoi dipendenti è la chiave per un’azienda di successo e sostenibile.

 

Alla prossima!

 

Fabio

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Sicurezza e successo nel food and beverage: Guida strategica per affrontare gli aumentati controlli del 2023

Caro imprenditore nel settore Food and Beverage,

Il 2023 è stato un anno di significativi cambiamenti e sfide nel vostro settore. Tra le principali novità, spicca l’incremento del 30% nei controlli e nelle multe a opera di Carabinieri, N.A.S. (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità) e N.I.L. (Nucleo Ispettorato del Lavoro). Questo articolo è una guida completa, offerta da un consulente esperto in sicurezza, per aiutarti a navigare attraverso le complessità di questo scenario e assicurarti che la tua attività emerga più forte che mai

Il Quadro Generale dei Controlli

I Carabinieri di Padova, il NAS e il N.I.L. hanno presentato un dettagliato resoconto delle loro attività di controllo ed ispezione nel corso del 2023. Gli ambiti di indagine sono stati molteplici: sofisticazioni, frodi alimentari, sanità, sicurezza sul lavoro e giuslavoristica. Un focus senza precedenti che richiede un’approfondita comprensione e azioni strategiche da parte degli imprenditori del Food and Beverage.

Analisi delle attività del NAS

Il N.A.S., operante nei settori alimentare, sanitario, farmaceutico e veterinario, ha svolto ispezioni e controlli sia di iniziativa che su segnalazione dei cittadini. I numeri della sola provincia di Padova sono impressionanti: 1.303 ispezioni che hanno portato a 258 infrazioni amministrative per un ammontare di euro 477.000,00. Queste violazioni riguardano vari aspetti, tra cui sicurezza alimentare, igiene delle produzioni alimentari, mancanza di piano autocontrollo HCCP, etichettatura, rintracciabilità, indicazione allergeni e sicurezza sul lavoro.

Impatto sui pubblici esercizi

I ristoranti, bar e pasticcerie sono stati al centro dell’attenzione con 613 ispezioni e controlli. Ciò ha portato a 179 infrazioni amministrative, 59 sequestri amministrativi di immobili e sospensioni delle relative attività. Inoltre, sono state emesse 77 diffide amministrative e 13 denunce in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria. L’aumento delle attività ispettive e di contestazione è stato del 33% rispetto all’anno precedente.

Operazioni significative per la salute pubblica

Alcune operazioni di servizio del 2023 hanno messo in luce situazioni gravi, quali sequestri di alimenti etnici in cattivo stato di conservazione, denunce per la commercializzazione di mais contenente sostanze pericolose, e l’individuazione e denuncia di pratiche illegali in studi dentistici e centri estetici.

Guida Strategica per gli Imprenditori del Food and Beverage

  • Sicurezza alimentare e igiene produttiva

È essenziale implementare piani di autocontrollo HCCP, garantire un’etichettatura accurata e mantenere una rintracciabilità dettagliata. Assicurati che i tuoi processi rispettino le normative vigenti sulla sicurezza alimentare e l’igiene delle produzioni.

 

  • Formazione e sicurezza sul lavoro

Investi nella formazione del personale, assicurandoti che siano ben preparati per gestire situazioni legate alla sicurezza alimentare e alla sicurezza sul lavoro. Documenta accuratamente le attività formative.

 

  • Autorizzazioni e registrazioni sanitarie

Verifica che la tua attività abbia tutte le autorizzazioni e registrazioni sanitarie necessarie. La mancanza di documentazione può portare a gravi sanzioni e sospensioni delle attività.

 

  • Analisi strutturale

Assicurati che la tua struttura rispetti le norme igienico-sanitarie. Potrebbe essere il momento di valutare eventuali miglioramenti strutturali per evitare sequestri amministrativi e sospensioni delle attività.

 

  • Rintracciabilità e indicazione degli allergeni

Implementa sistemi efficaci di rintracciabilità per i tuoi prodotti. Inoltre, assicurati che tutte le informazioni sugli allergeni siano chiaramente indicate sui prodotti.

 

  • Conformità normativa e sicurezza del lavoro

Verifica la conformità alle normative vigenti in materia di sicurezza del lavoro. Le attività ispettive e le contestazioni sono aumentate significativamente, quindi è essenziale essere preparati e rispettare tutte le norme.

 

  • Comunicazione con autorità giudiziarie

In caso di contestazioni, mantieni una comunicazione trasparente con le autorità giudiziarie. Rispondere in modo tempestivo e cooperativo può influire positivamente sull’esito delle denunce.

 

  • Rafforzamento della reputazione aziendale

Dimostra impegno per la sicurezza e la conformità normativa. Questo non solo ridurrà il rischio di sanzioni, ma contribuirà anche a costruire una reputazione solida e di fiducia tra i tuoi clienti.

 

Conclusioni: sicurezza come fondamento del successo

In conclusione, l’aumento dei controlli del 2023 richiede agli imprenditori del Food and Beverage una revisione approfondita delle pratiche aziendali. La sicurezza deve diventare un elemento fondamentale, integrato in ogni aspetto delle operazioni. Seguendo queste linee guida, potrai affrontare le sfide attuali e costruire una base solida per il successo futuro della tua attività.

Ricorda, la sicurezza non è solo una responsabilità legale, ma anche un investimento strategico che può proteggere la tua azienda e migliorare la tua posizione competitiva sul mercato. Sii proattivo, sii preparato e garantisci un futuro sicuro per il tuo business nel settore Food and Beverage.

Detto questo non perdere neanche più un minuto e cancella per sempre situazioni di rischio come queste nella tua azienda..

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Alla prossima…

Fabio

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La Corte di Cassazione sottolinea l’importanza della sicurezza sul lavoro per gli Imprenditori

Cari Imprenditori,

Il panorama giuridico in materia di sicurezza sul lavoro si è arricchito di nuovi dettagli grazie alla recente sentenza n. 2557 della Corte di Cassazione del 22 gennaio 2024. Una decisione che pone in evidenza l’importanza cruciale della prevenzione e delle procedure operative nel contesto aziendale.

La sentenza e i fatti

Il Tribunale di Teramo ha condannato il legale rappresentante di un’azienda di verniciatura di manufatti per plurime violazioni delle normative a tutela dei lavoratori. L’accusa riguardava l’omissione di procedure operative sicure per l’imbracatura del carico, violando così le normative del d.l. 81/2008. Nonostante la formazione dei lavoratori, il datore di lavoro è stato ritenuto responsabile, evidenziando la necessità di procedure chiare e specifiche, nonché l’importanza della valutazione dei rischi.

Nel particolare il DVR non disciplinava nel dettaglio come orientare la scelta, da parte degli operai, del gancio da utilizzare in relazione al peso dei pezzi che dovevano essere agganciati, considerato che la tipologia di ganci è assai ampia e variabile in relazione al peso da sollevare.


In pratica, il giudice di merito ha affermato che il documento di valutazione dei rischi era inadeguato e generico per quanto riguarda la fase specifica di lavorazione, nota come “attività di imbragatura del carico” o “attività di appesa materiali”.

I motivi del ricorso

Il ricorso presentato dall’imputato si è basato su quattro motivi, denunciando un presunto percorso argomentativo contraddittorio e contestando l’interpretazione erronea del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.). Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ribadito la centralità della prevenzione e delle procedure operative, indipendentemente dalle argomentazioni difensive.

Responsabilità del Datore di Lavoro: l'analisi della Cassazione

L’analisi della Corte di Cassazione ha enfatizzato la necessità di procedure operative specifiche nel D.V.R., soprattutto per attività legate all’imbracatura del carico. La mancanza di dettagli riguardanti la scelta dei ganci e la gestione del materiale è stata ritenuta inadeguata, portando alla condanna del datore di lavoro.

La decisione cruciale

La sentenza chiarisce che la formazione dei lavoratori, sebbene fondamentale, non esonera il datore di lavoro dalla responsabilità di prevenire i rischi alla radice. La mancanza di procedure chiare è stata ritenuta un elemento determinante nella decisione, sottolineando l’importanza di un approccio completo alla sicurezza sul lavoro.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione richiama l’attenzione degli imprenditori sull’importanza di adottare procedure operative dettagliate e specifiche. La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale ma un investimento nel benessere dei dipendenti e nella reputazione aziendale. Un approccio olistico, che comprenda valutazioni accurate dei rischi, definizione di procedure dettagliate e formazione continua, è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti.

Ricordate che investire in formazione nella vostra azienda è un’ottima soluzione come misura di prevenzione ed addestramento ma, come detto dalla Corte di Cassazione, non è condizione sufficiente per far si che la sicurezza sia applicata correttamente.

Visto quanto detto, se fossi in voi, darei un’occhiata ai dettagli delle procedure di sicurezza che il DVR dovrebbe menzionare per salvaguardare la vostra azienda.

Avete ben compreso che non è solo un mucchio di carta che pagate fior di euro per poi essere lasciata all’interno di un armadietto chiuso a chiave senza alcun riscontro nella realtà della vostra azienda.

Anche perché, se è così che la pensate, è anche giusto che vi estinguiate come i dinosauri, l’imprenditoria non è per voi, in quanto per riuscire in tale impresa, le competenze da acquisire sono:

 

  1. Saper leggere un bilancio aziendale
  2. Fare marketing per promuovere i vostri servizi
  3. E soprattutto analizzare i rischi della vostra azienda prima di chiudere i battenti

 

La vostra dedizione alla sicurezza non solo migliorerà il clima lavorativo ma contribuirà anche a consolidare il vostro successo aziendale.

Alla prossima

Fabio

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La Sicurezza sul Lavoro: L’Intricata Verità sulle responsabilità dell’Imprenditore anche con un soggetto Preposto

Draghi l’ha ribadito, la sicurezza sul lavoro è una priorità per il nostro Paese. Ma quanto siamo realmente consapevoli delle responsabilità che gravano sulle spalle degli imprenditori, anche quando nominano un soggetto preposto? Scopriamo insieme cosa dice la legge e come alcune recenti sentenze hanno delineato un panorama normativo che lascia poco spazio a interpretazioni.

Il Principio Fondamentale

Nel tessuto lavorativo italiano, la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sono pilastri su cui si erge il benessere dei lavoratori. Questi principi sono regolamentati da normative, tra cui spicca il Decreto Legislativo 81/2008, noto come il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Tuttavia, una verità cruciale emerge: la presenza di un preposto non scarica l’imprenditore dalle proprie responsabilità in caso di infortunio sul lavoro.

La Legge e il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)

L’articolo 28 del D.Lgs.81/2008 impone ai datori di lavoro di redigere un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), contenente le misure di prevenzione e protezione adottate. Ma, e qui risiede la chiave, la nomina di un preposto non libera l’imprenditore dall’onere di garantire la sicurezza dei propri dipendenti.

Le Sentenze della Corte di Cassazione: Verità Incontestabili

Numerose sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana negli ultimi anni confermano senza ombra di dubbio la responsabilità del datore di lavoro, anche con un soggetto preposto. Una sentenza del 23 marzo 2023 (n.12122) ha condannato amministratori di un’azienda per lesioni colpose, sottolineando che il datore di lavoro non può sottrarsi alla sua responsabilità in presenza di un preposto se una misura prevista nel DVR si dimostra inidonea.

Il caso del 10 marzo 2023 (n.10110) riguardante il presidente del Consiglio di Amministrazione è altrettanto eloquente: la presenza del preposto non esonera l’imprenditore dalla responsabilità delle misure di prevenzione. Analogamente, la sentenza del 16 febbraio 2022 (n.5415) ha confermato la responsabilità penale di un datore di lavoro per lesioni colpose, nonostante la presenza di un caposquadra preposto.

In sintesi: La designazione di un Preposto non esonera l'imprenditore

Numerose sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana negli ultimi anni confermano senza ombra di dubbio la responsabilità del datore di lavoro, anche con un soggetto preposto. Una sentenza del 23 marzo 2023 (n.12122) ha condannato amministratori di un’azienda per lesioni colpose, sottolineando che il datore di lavoro non può sottrarsi alla sua responsabilità in presenza di un preposto se una misura prevista nel DVR si dimostra inidonea.

Il caso del 10 marzo 2023 (n.10110) riguardante il presidente del Consiglio di Amministrazione è altrettanto eloquente: la presenza del preposto non esonera l’imprenditore dalla responsabilità delle misure di prevenzione. Analogamente, la sentenza del 16 febbraio 2022 (n.5415) ha confermato la responsabilità penale di un datore di lavoro per lesioni colpose, nonostante la presenza di un caposquadra preposto.

In sintesi: La designazione di un Preposto non esonera l'imprenditore

In conclusione, è essenziale comprendere che la designazione di un preposto non solleva il datore di lavoro dalle responsabilità stabilite nel D.Lgs.81/2008. La responsabilità primaria resta in capo all’imprenditore, che è chiamato a garantire la sicurezza sul lavoro e ad adottare misure di prevenzione efficaci. In un panorama normativo sempre più stringente, la consapevolezza e l’azione pronta sono la chiave per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e in conformità con la legge.

 

In ogni caso come imprenditore ti devi formare e capire insieme al tuo consulente come e quale strategia adottare per la tua azienda.

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Fabio

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ATTENZIONE IMPRENDITORI DELLA RISTORAZIONE: UNA LEZIONE DOLOROSA PER GARANTIRE IL SUCCESSO DEL VOSTRO BUSINESS

Multe esorbitanti e sospensione dell'attività: due macellerie nel veronese travolte da controlli rigorosi!

Se sei un imprenditore nel settore della ristorazione, non puoi permetterti di ignorare l’importanza della conformità normativa e della sicurezza sul lavoro. Recentemente, due macellerie nel veronese hanno fatto questa scoperta a proprie spese, affrontando multe superiori a 40.000 euro e la sospensione delle attività.

COSA E' SUCCESSO?

Durante controlli intensivi condotti dai carabinieri e dai reparti speciali, sono emerse numerose irregolarità che vanno al di là delle normative sulla sicurezza sul lavoro. I titolari, entrambi stranieri, sono stati trovati non in regola su vari aspetti, dall’assenza del documento di valutazione dei rischi all’inadeguatezza delle pratiche igienico-sanitarie, dalla violazione delle norme sulla videosorveglianza interna all’omissione della procedura di autocontrollo HACCP e altro ancora.

IMPARA DALL'ERRORE DEGLI ALTRI

Questa vicenda serve come monito per tutti gli imprenditori della ristorazione. Non trascurare la conformità normativa e la sicurezza sul lavoro, poiché le conseguenze possono essere devastanti per la tua attività. Multe salate e la sospensione delle attività possono mettere in pericolo la reputazione del tuo locale e compromettere la fiducia dei clienti.

COME PROTEGGERSI

Per evitare guai simili, è essenziale essere rigorosi nella conformità normativa. Assicurati di avere tutti i documenti necessari, dalla valutazione dei rischi alle procedure di autocontrollo. Investi nella formazione del personale per garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e delle leggi sull’occupazione.

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IL TUO SUCCESSO È NELLA CONFORMITÀ

Prendi sul serio la conformità normativa e la sicurezza sul lavoro. Investi una ridicola cifra di 27€  nella tua attività seguendo le regole e garantendo il rispetto delle normative. Solo così potrai proteggere la tua reputazione, evitare sanzioni finanziarie e assicurare un futuro prospero per il tuo locale nella sfida competitiva della ristorazione.

Non rischiare di essere il prossimo a finire sotto i riflettori dei controlli! La tua sicurezza e il successo del tuo business dipendono dalla tua attenzione alla conformità normativa.

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MINISTERO DELL’INTERNO: GUIDA ALLA SICUREZZA SUL LAVORO PER GLI IMPRENDITORI

Carissimi imprenditori,

Oggi vi rivolgiamo l’attenzione a un aspetto cruciale della gestione aziendale che spesso può passare in secondo piano, ma che è fondamentale per la salute e la produttività della vostra azienda: la sicurezza sul lavoro. Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha emesso una circolare che non solo richiama all’attenzione, ma sfida ogni datore di lavoro a sollevare il proprio standard di sicurezza, conformemente al Decreto Legislativo 81/08.

IL CAMMINO INNOVATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

Il Capo della Polizia ha guidato questa iniziativa, focalizzandosi sulla valutazione del rischio lavorativo dei poliziotti. Un approccio innovativo che si inserisce in un percorso in corso, coordinato dalla Segreteria Nazionale del Siap e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Un lavoro impegnativo, ma necessario, che mira a uniformare l’applicazione di una normativa delicata su tutto il territorio nazionale. Questo impegno non riguarda solo la Polizia di Stato ma è un richiamo a tutti voi, imprenditori, a seguire l’esempio e adottare pratiche avanzate di sicurezza

LA VIGILANZA ISPETTIVA

All’interno dell’ufficio centrale ispettivo, l’ufficio di vigilanza per la sicurezza nei luoghi di lavoro è la spina dorsale di questo cambiamento. La sua missione è garantire che la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro venga rispettata, non solo dagli uffici del Dipartimento ma anche da quelli centrali e territoriali dell’amministrazione della pubblica sicurezza. I risultati di questa attività di vigilanza negli ultimi due anni hanno evidenziato alcune criticità nelle sedi visitate, sottolineando la necessità di correzioni immediate.

UNA PRIORITÀ: IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il cuore di una cultura di sicurezza aziendale è la corretta designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). La nomina del RSPP è un obbligo non delegabile del datore di lavoro, e la sua presenza è cruciale per coordinare il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi. Il D.Lgs. 81/08, conosciuto come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (TUSL), sottolinea la necessità di una relazione stretta, univoca e fiduciaria tra datore di lavoro e RSPP.

QUALIFICHE E FORMAZIONE CONTINUA PER IL RSPP

Il RSPP deve possedere le competenze e i requisiti professionali richiesti dalla normativa (art. 32 TUSL). La formazione continua è fondamentale, con corsi di aggiornamento quinquennali definiti dagli indirizzi dell’accordo n.128 del 7 luglio 2016. Questo garantisce che il RSPP sia sempre all’avanguardia in termini di conoscenze e competenze.

VALUTAZIONE DEI RISCHI: UN APPROCCIO SISTEMATICO

La circolare del Ministero dell’Interno (Direzione Centrale di Sanità) Prot. 0000154 del 03/01/2022 mette un’enfasi particolare su diverse attività funzionali al sistema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione dei rischi, definita all’art. 2c 1,let.q del D.Lgs. 81/08, è un processo globale e documentato che mira a individuare misure atte a migliorare nel tempo i livelli di salute e sicurezza. Ogni rischio, che sia oggettivo/tecnico o soggettivo, deve essere attentamente considerato.

IL DVR: UNO STRUMENTO DI RESPONSABILITÀ

Il documento di valutazione dei rischi (DVR), disciplinato dall’art. 28 comma 2 TUSL, è una risorsa vitale. La mancata valutazione, incompletezza o mancato adeguamento costituiscono fonti di responsabilità. Il DVR deve essere aggiornato in occasione di modifiche significative al processo produttivo, evoluzioni tecniche, infortuni significativi o quando la sorveglianza sanitaria lo richiede.

In ordine alla valutazione dei rischi va posta  l’attenzione sulle sottoindicate attività funzionali al sistema complessivo di tutela  della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro:

 

  1. Aggiornamento del DVR all’atto dell’insediamento del nuovo datore di lavoro;
  2. Revisione del documento valutazione dei rischi a seguito di intervenute modifiche delle attività, dei rischi a seguito di intervenire modifiche  delle attività, dei rischi o di infortuni significativi.
  3. Valutazione dei rischi specifici e individuazione del personale  realmente esposto in base alle effettive  procedure di lavoro
  4. Individuazione, descrizione e applicazione dei protocolli operativi finalizzati alla prevenzione e protezione dei rischi e al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro
  5. Analisi e descrizione dei processi di lavoro e dei rischi connessi a talune attività assoggettate anche ad altre specifiche normative
  6. Valutazione di rischi ambientali connessi all’esposizione al gas radon e alla contaminazione da legionella.

PROTEZIONE CONTRO RADIAZIONI E LEGIONELLA

I datori di lavoro che gestiscono attività disciplinate dal D.Lgs. 101/20 devono attuare le misure di protezione e sicurezza previste dal Titolo XI “Esposizione dei lavoratori”. Per quanto riguarda la prevenzione del contagio da legionella, sono richiamate le linee guida del Ministero della Salute e il protocollo di controllo del rischio. Inoltre, il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18, attua la direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.

FORMAZIONE: IL FULCRO DELLA SICUREZZA

Nel contesto della formazione, informazione e addestramento degli operatori, sottolineiamo l’importanza di fornire conoscenze e abilità necessarie per affrontare mansioni a rischio, emergenze, primo soccorso e attività antincendio. La formazione è un diritto e un dovere del lavoratore, essenziale per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

Nella circolare vengono espressi i seguenti punti:

  • In termini di formazione, informazione e addestramento degli operatori addetti a mansioni a rischio, alle emergenze, al primo soccorso e alle attività antincendio
  • Alla formazione e informazione dei lavoratori, con apposita segnaletica di sicurezza o con chiusura , sulle aree che richiedono restrizioni all’accesso ovvero ove non sia possibile svolgere attività lavorativa

 

DEROGHE E LOCALI PARTICOLARI: UN APPROCCIO ATTENTO TRAMITE GLI ORGANI DI VIGILANZA

Infine, i Datori di Lavoro devono presentare richieste specifiche all’organo di vigilanza per ottenere l’autorizzazione a svolgere attività lavorative in locali sotterranei, semi sotterranei o con altezza ridotta, richiedenti deroga agli artt. 63 e 65 del D.Lgs. 81/08. Questa procedura, pur limitata, è fondamentale per garantire la conformità e la valutazione del rischio da emissioni di gas radon nei locali sotterranei o semi sotterranei, secondo il D.Lgs. 101/20.

Se vuoi risolvere ogni tipo di problematica inerente il Documento Valutazione dei rischi (DVR) scrivici su: [email protected]

 

Alla prossima!

Fabio

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Il rappresentante dei lavoratori: Una persona che può aiutare l’imprenditore oppure un ostacolo alla tua azienda!

La sicurezza sul lavoro è la priorità in ogni contesto aziendale, ma assume un ruolo ancora più critico nel delicato settore delle costruzioni, dove i lavoratori affrontano rischi evidenti, incluso il pericolo chimico. La figura chiave che si erge a difesa della sicurezza è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), eletto direttamente dai colleghi, come richiesto dal D. Lgs. n. 81 del 2008. Il RLS propone strategie preventive, rappresenta i lavoratori per garantire sicurezza e salute, e promuove la cultura della sicurezza sul luogo di lavoro insieme al RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), al Medico Competente.

Quante tipologie di RLS esistono?

Ogni azienda deve designare un RLS, ma la legge prevede diverse tipologie. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza di sito produttivo coordina diversi RLS sullo stesso sito, mentre il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza territoriale rappresenta i lavoratori in aree dove il RLS non è designato.

Ma qual è il numero perfetto dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza da tenere nella tua azienda?

 Il numero di RLS varia in base alle dimensioni aziendali: 1 rappresentante per meno di 200 lavoratori, almeno 3 per aziende da 201 a 1000 lavoratori, e almeno 6 per aziende con oltre 1000 dipendenti. Indipendentemente dalle dimensioni.

La formazione del RLS riveste un ruolo fondamentale, organizzare appositi corsi in sede con insegnanti altamente qualificati e aggiornati sulle ultime normative risulta essere la migliore soluzione sul mercato. Si garantisce in merito un’eccellente formazione in sicurezza sul lavoro per tutti i partecipanti.

Quali sono i suoi compiti?

Il RLS può accedere ai luoghi di lavoro, deve essere consultato per la formazione e riceve documenti aziendali sulla valutazione dei rischi. Partecipa alle riunioni periodiche, avverte il responsabile aziendale sui rischi e formula osservazioni durante le verifiche delle autorità competenti. Il RLS promuove misure preventive per tutelare l’integrità fisica e la salute dei lavoratori.

Noi garantiamo attraverso la formazione,  la sicurezza sul lavoro con un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza competente.

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