Il Sistema che blinda la tua azienda dalle sanzioni HACCP e Sicurezza sul lavoro

La Sicurezza sul lavoro dal punto di vista della Procura Generale

Procura generale e sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale per le aziende pubbliche e private. È responsabilità delle aziende garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano per i propri dipendenti, oltre a rispettare le normative vigenti in materia.

Per garantire la sicurezza sul lavoro, le aziende devono adottare misure preventive come la sorveglianza sanitaria dei dipendenti. Questo processo prevede controlli periodici sulla salute dei lavoratori al fine di individuare eventuali rischi o patologie correlate all’attività lavorativa.

Inoltre, è importante che ogni azienda abbia un piano di emergenza ben strutturato. Questo piano deve prevedere procedure da seguire in caso di situazioni di pericolo o emergenze, al fine di proteggere la vita e l’incolumità dei dipendenti.

L’RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) gioca un ruolo chiave nella gestione della sicurezza sul lavoro. Questa figura professionale ha il compito di coordinare tutte le attività legate alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali all’interno dell’azienda.

Sono stato per l’appunto nominato come RSPP alle seguenti Pubbliche Amministrazioni dopo aver dimostrato esperienza e requisiti societari per gestire oltre 1000 dipendenti per un incarico affidatomi dalla Procura Generale di L’Aquila: la Gestione del Sistema Sicurezza sul lavoro delle dieci sedi della Procura della Repubblica presenti nella regione Abruzzo.

Pertanto, sia nelle aziende pubbliche che private, la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta.

La Procura Generale, in quanto stazione appaltante, è stato il nostro punto di riferimento per poter organizzare il lavoro, partendo dallo stato di salute di ogni immobile collocato sul territorio, accompagnato dal suo relativo sopralluogo per terminare con l’acquisizione delle informazione di tutte le risorse umane presenti.

Acquisite tutte le informazioni derivanti dalla formazione di ogni singolo dipendente e la sua idoneità sanitaria attraverso il nostro Medico Competente,con passaggio di consegna, siamo riusciti senza troppi impedimenti a creare un sistema di gestione pronto a soddisfare le richieste previste dal Disciplinare di gara.

Quanto appena detto è stato particolarmente necessario per la stesura del DVR (Documento Valutazione dei Rischi) che ha permesso a me e al mio Team di poter valutare tutti i rischi presenti e crearne una mappatura personalizzata per ogni immobile contestualmente correlato alle attività svolte dal personale al suo interno.

Ma voglio dare solo una vaga idea del lavoro svolto:

1. La valutazione rischi correlati nelle attività della Pubblica Amministrazione

La Pubblica Amministrazione si occupa di attività variegate che possono includere l’assistenza sociale, la gestione delle infrastrutture pubbliche, la salute pubblica e molto altro ancora. Ogni settore presenta rischi specifici che devono essere affrontati, come ad esempio lavorare con sostanze chimiche pericolose, manipolare apparecchiature elettriche complesse o affrontare situazioni di emergenza.

2. La responsabilità degli enti pubblici e/o delle aziende private per la sicurezza dei dipendenti

Gli enti del settore pubblico hanno la responsabilità di fornire un ambiente di lavoro sicuro per i loro dipendenti. Questo include la formazione adeguata, l’adeguamento degli strumenti e delle apparecchiature, la corretta manutenzione degli edifici e la valutazione del rischio in ogni settore di attività. La sicurezza dei dipendenti non è una scelta, ma una necessità indiscutibile.

3. Le sfide della sicurezza sul lavoro

La dimensione e la complessità delle entità governative possono presentare alcune sfide uniche per la sicurezza sul lavoro. La burocrazia, la rigidità dei processi decisionali e il budget limitato possono rappresentare ostacoli alla corretta implementazione delle misure di sicurezza. Inoltre, la presenza di diverse categorie di lavoratori, dipendenti pubblici, temporanei e appaltatori, richiede una gestione accurata delle responsabilità e della sicurezza.

4. Alcune Strategie attuate per migliorare la sicurezza sul lavoro nella Pubblica Amministrazione

Per soddisfare gli standard di sicurezza, gli enti pubblici devono adottare diverse strategie:

4.1. Formazione continua: fornire ai dipendenti corsi di formazione regolari e specifici sulle procedure di sicurezza. Questa formazione dovrebbe essere mirata alle responsabilità di ogni individuo all’interno dell’organizzazione e all’uso corretto degli strumenti e delle apparecchiature.

 

4.2. Valutazione del rischio: condurre regolari valutazioni del rischio per identificare le aree ad alto pericolo e adottare misure preventive appropriate. Questo include l’integrazione delle tecnologie di sicurezza e l’aggiornamento costante delle procedure in base ai cambiamenti normativi.

 

4.3. Collaborazione con i dipendenti: coinvolgere i dipendenti nella pianificazione e nell’implementazione delle misure di sicurezza, incoraggiandoli a segnalare eventuali situazioni di pericolo e suggerire miglioramenti. Questo aumenterà il senso di responsabilità individuale e collettiva nei confronti della sicurezza.

 

4.4. Monitoraggio e aggiornamento costante: creare un sistema di monitoraggio dei processi di sicurezza, comprendente report periodici sull’andamento della sicurezza sul lavoro. Aggiornare continuamente le politiche e le procedure sulla base di nuovi rischi identificati e best practice del settore.

Ovviamente l’incarico è durato la bellezza di due anni e quattro mesi: sotto il Covid, in piena pandemia, siamo riusciti a portare avanti un lavoro dove la sicurezza inerente le misure preventive per il contrasto al rischio biologico avevano un importanza vitale per l’intero paese.

Ad ogni modo, vorrei ricordare che lo stato mentale delle persone era devastato e iper stressato dai continui cambiamenti di rotta del governo e dalla gestione pandemica, ma nonostante tutto io e il mio team abbiamo portato il risultato a casa acquisendo ancor più credibilità e fiducia sul mercato.

Infine, da non dimenticare, che un piano di emergenza ben strutturato è essenziale per gestire eventuali situazioni di crisi o disastri. Questo piano dovrebbe includere procedure chiare e specifiche, addestramento del personale e una comunicazione efficace per affrontare situazioni di emergenza in modo tempestivo ed efficiente.

In conclusione, sia nelle aziende pubbliche che private, la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta. Adottando misure preventive come la sorveglianza sanitaria e avendo un piano di emergenza ben definito, è possibile ridurre i rischi per i dipendenti e creare un ambiente lavorativo più sicuro. L’RSPP svolge un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto delle normative e la tutela della salute dei lavoratori.

Quindi, caro imprenditore, non sottovalutare l’importanza di questa figura, l’RSPP a volte salva vite, gestisce emergenze, infortuni e sorveglianza sanitaria, non credere che sia un semplice corso che serva ai fini degli adempimenti normativi, ma affidati a persone che hanno esperienza dimostrabile ma soprattutto buon senso nell’applicare la normativa in ogni situazione che la tua dinamica azienda affronta ed affronterà nel tempo.

Lui sarà il tuo braccio destro che ti eviterà incontri spiacevoli con le autorità di tipo Penale e Civile, sappi scegliere.

Se non sai dove sbattere la testa scrivi qui: [email protected]

 

Alla prossima!

Fabio

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Quali novità si presentano per i Datori di lavoro inerenti il rischio incendio?

Novità antincendio

Caro imprenditore, devi sapere che a un anno di distanza dall’emanazione dei Decreti Ministeriali (D.M.) del 1, 2 e 3 settembre 2021, che hanno apportato importanti cambiamenti rispetto al precedente D.M. del 10 marzo 1998, ora abrogato, si apre la strada al nuovo scenario normativo per la sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.

Questa nuova normativa introduce una rivoluzionaria modalità di valutazione del rischio incendio, insieme a misure di prevenzione e protezione adattate ai diversi livelli di rischio. Inoltre, vengono introdotte significative innovazioni riguardanti la formazione degli operatori antincendio.

Per ottemperare ai nuovi dettami di legge, è imperativo integrare la valutazione del rischio incendio prevista dal D.M. del 3 settembre 2021 nel Documento di Valutazione dei Rischi prescritto dal D.Lgs 81/2008. Pertanto, è essenziale rivalutare il rischio incendio secondo le nuove linee guida e valutare la necessità di adottare nuove misure per garantire la conformità alla normativa vigente.

La valutazione del rischio incendio è diventata ancora più complessa con l’entrata in vigore del D.M. 3 Settembre 2021, che ha ridefinito i livelli di rischio incendio, sostituendo la classificazione precedente stabilita dal D.M. 10 Marzo 1998. In precedenza, i luoghi di lavoro erano suddivisi in tre categorie: a basso, medio e alto rischio incendio. Tuttavia, il “Minicodice” del D.M. 3 Settembre 2021 ha introdotto nuovi criteri che determinano se un luogo di lavoro può essere considerato a basso rischio.

Secondo il nuovo Decreto, rientrano nella categoria a basso rischio i luoghi di lavoro che soddisfano le seguenti caratteristiche:

  • Non sono soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 151/2011 e non sono situati in contesti che invece sono sottoposti a tale controllo.
  • Hanno un numero di occupanti non superiore a 100.
  • Presentano una superficie lorda inferiore a 1000 mq.
  • Si trovano ad un’altezza rispetto al piano di campagna compresa tra -5 m e 24 m.
  • Non contengono materiale combustibile che comporti un carico di incendio specifico superiore a 900 MJ/mq (il calcolo è necessario).
  • Non conservano sostanze pericolose in quantità significative e non sono soggetti a lavorazioni pericolose dal punto di vista antincendio.

Per questi luoghi di lavoro è obbligatorio attuare le misure di prevenzione e protezione stabilite dal Minicodice (D.M. 3 Settembre 2021) o, in alternativa, seguire il Codice definito dalla Regola Tecnica Orizzontale “RTO” (D.M. 3 Agosto 2015). Questo codice comprende disposizioni relative a:

  • Compartimentazione dei luoghi a basso rischio rispetto ad altri luoghi con diversi livelli di rischio incendio.
  • Procedure di evacuazione dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro, garantendo la possibilità di raggiungere luoghi sicuri in caso di emergenza tramite percorsi, porte, segnaletica, dispositivi di allarme e comunicazione.
  • Gestione della Sicurezza Antincendio (SGA), che prevede la messa in atto e la verifica periodica delle misure preventive contro gli incendi, nonché la manutenzione degli impianti, delle attrezzature e degli altri sistemi di emergenza.
  • Controllo degli incendi attraverso la presenza di apparecchiature antincendio adeguate, come estintori e idranti.
  • Rilevazione e allarme.
  • Controllo di fumi e calore, garantendo aperture adeguate per il deflusso dei prodotti della combustione.
  • Accessibilità per i mezzi di soccorso e spazi di manovra adeguati.
  • Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.

Nel caso in cui un luogo di lavoro non rientri nella categoria di “rischio basso” definita dal Minicodice e non sia soggetto ai controlli dei Vigili del Fuoco regolamentati dal DPR 151/2011, sarà comunque necessario progettare la sicurezza antincendio in conformità al Codice di Prevenzione Incendi stabilito dal D.M. del 3 agosto 2015.

Scopri la formazione antincendio su misura per te

A quale categoria appartiene la tua Impresa?  La recente normativa antincendio, basata sulla valutazione del rischio incendio, ha introdotto requisiti specifici per la formazione in materia di sicurezza antincendio. Secondo il D.M. 2 Settembre 2021, i corsi di formazione e aggiornamento sono suddivisi in diverse categorie, progettate per adattarsi alle diverse esigenze.

Per sapere cosa fare per la tua azienda contattaci sul seguente indirizzo mail: [email protected]

Per avere informazioni sulla valutazione rischio incendio

Stesura del Piano di emergenza ed evacuazione

Organizzazione dei corsi antincendio

Corsi di formazione antincendio

Una Nuova sfida per gli imprenditori

Con l’entrata in vigore del rivoluzionario D.M. 2 Settembre 2021, vengono introdotti cambiamenti significativi nell’ambito della formazione antincendio. Addio al livello basso di rischio, ora c’è un obbligo di prova pratica persino per il livello 1 di complessità. Le nuove disposizioni enfatizzano la necessità di avere un numero adeguato di addetti antincendio, tenendo conto delle turnazioni e delle assenze prevedibili.

Se hai seguito corsi antincendio in passato, tieni presente che la formazione pregressa potrebbe ancora essere valida, a patto che rispetti i nuovi criteri definiti dal D.M. 2 Settembre 2021. Inoltre, la formazione teorica può essere svolta tramite videoconferenza, rendendo il processo di apprendimento più flessibile.

Passando al Piano di Emergenza, con l’entrata in vigore del D.M. 2 Settembre 2021, ci sono nuovi obblighi che coinvolgono i luoghi di lavoro con almeno dieci lavoratori, i luoghi aperti al pubblico con più di cinquanta persone contemporaneamente, e i luoghi di lavoro soggetti al DPR 151/2011. Il Piano di Emergenza dovrà essere corredato di Planimetrie di Emergenza, secondo le specifiche dell’Allegato II del D.M. 2 Settembre 2021. Per i luoghi che non rientrano in queste categorie, sebbene non sia richiesto un Piano di Emergenza, resta l’obbligo di adottare misure organizzative e gestionali in caso di incendio, documentate nel Documento di Valutazione dei Rischi.

Infine, con l’entrata in vigore del D.M. 1 Settembre 2021, noto come Decreto Controlli, viene introdotto l’obbligo di tenere un registro dei controlli e delle manutenzioni antincendio nei luoghi di lavoro. Oltre a controlli e manutenzioni specializzate, ora è richiesta anche la sorveglianza visiva dei dispositivi antincendio da parte dei lavoratori, utilizzando una check list dedicata. Mantenere la sicurezza antincendio in cima alle priorità è ora più importante che mai.

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Fabio

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UNI ISO 45001: La Guida definitiva alla Sicurezza sul Lavoro per gli imprenditori

Come la ISO 45001 diventa un vantaggio per l'imprenditoria

Hai mai sentito parlare della UNI ISO 45001? Questo standard internazionale è diventato il punto di riferimento per i Sistemi di Gestione della salute e sicurezza, soprattutto considerando le recenti Linee Guida INAIL su SGI-AE. In questo articolo, ti dirò cos’è la UNI ISO 45001 e quali sono le sue implicazioni per le organizzazioni a partire dall’11 settembre 2021.

UNI ISO 45001: La Norma per la Sicurezza sul Lavoro

La UNI ISO 45001:2018 è un’importante norma internazionale che stabilisce i requisiti per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SSL). Questa norma fornisce una guida per implementare un sistema di gestione efficace che garantisca luoghi di lavoro sicuri e salubri, prevenendo lesioni e malattie legate al lavoro e migliorando le prestazioni relative alla SSL. Il sistema di gestione previsto dalla UNI ISO 45001 si basa sul concetto di Plan-Do-Check-Act (PDCA).

Quando è entrata in vigore la UNI ISO 45001?

La UNI ISO 45001 è formalmente entrata in vigore il 12 marzo 2018, e il suo testo completo è disponibile sul sito dell’UNI. Inizialmente, l’11 marzo 2021 era la data di scadenza per la migrazione dei sistemi di gestione dalla certificazione OHSAS 18001 alla ISO 45001. Tuttavia, questa data è stata successivamente spostata all’11 settembre 2021 dall’International Accreditation Forum.

A Chi si Applica la UNI ISO 45001?

La UNI ISO 45001 è applicabile a qualsiasi organizzazione (soprattutto alle categorie della ristorazione), indipendentemente dalle dimensioni, dal tipo di attività e dalla natura dell’organizzazione stessa. È una strada destinata a chiunque desideri stabilire, implementare e mantenere un sistema di gestione per migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, eliminare i pericoli, minimizzare i rischi per la SSL(Sicurezza sul lavoro) e cogliere le opportunità per la SSL. Questo standard include un’appendice nazionale che specifica come i requisiti della norma debbano essere applicati in conformità con la legislazione nazionale vigente.

La UNI ISO 45001 è Obbligatoria?

La UNI ISO 45001 non è un requisito obbligatorio, ma rappresenta un’opportunità per le organizzazioni di migliorare la gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. I datori di lavoro sono tenuti a rispettare i requisiti legali relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro, ma l’adozione di un Sistema di Gestione per la Sicurezza sul Lavoro (SGSL) è un passo volontario ma fondamentale per migliorare le prestazioni e garantire un ambiente di lavoro sicuro e acquisire die vantaggi fiscali e riduzione dei costi non indifferente nel nostro paese.

Certificazione UNI ISO 45001: I Vantaggi

La certificazione UNI ISO 45001 offre una serie di vantaggi significativi per le organizzazioni. Secondo uno studio condotto da Accredia, in collaborazione con INAIL e Aicq all’interno dell’Osservatorio Accredia “La sicurezza sui luoghi di lavoro e la certificazione,” questi vantaggi includono:

  • Riconoscimento internazionale per la gestione e la tutela della sicurezza e salute sul lavoro (SSL).
  • Competitività aziendale, con vantaggi in termini di riduzione dei costi sociali e miglioramenti per la collettività.
  • Affidabilità e autorevolezza nei confronti delle parti interessate.
  • Riduzione dei costi, miglioramento delle prestazioni in sicurezza e dell’immagine aziendale.
  • Possibilità di ottenere sconti su premi assicurativi e polizze.
 

Differenze tra OHSAS 18001 e ISO 45001

Rispetto alla vecchia OHSAS 18001, la UNI ISO 45001 disciplina i requisiti per semplificare la gestione aziendale e può anche esonerare dalla responsabilità prevista dal decreto legislativo 231/2001.

Innovazioni della UNI ISO 45001

La UNI ISO 45001 ha introdotto alcune importanti innovazioni rispetto alla OHSAS 18001, tra cui:

Risk Management ISO 45001

L’adozione dell’approccio basato sul risk management, noto come “Risk Based Thinking,” nella strategia aziendale. Questo approccio garantisce l’identificazione dei fattori di rischio e opportunità con strumenti pratici, immediati e permanenti, per massimizzare le opportunità e ridurre gli effetti critici.

Leadership ISO 45001

L’importanza dell’alta direzione nel fornire un forte impegno per il sistema di gestione. Questo include lo sviluppo di una leadership efficace e la promozione della partecipazione dei lavoratori, motivando, coinvolgendo e rendendo proattivi i dipendenti.

Consultazione e Partecipazione dei Lavoratori ISO 45001

L’attiva partecipazione dei lavoratori e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è fondamentale per identificare i rischi e gestire la salute e sicurezza aziendale. La consultazione e la partecipazione dei lavoratori a tutti i livelli dell’organizzazione diventano centrali.

Outsourcing ISO 45001

Gli acquisti e gli appalti vengono regolamentati in dettaglio, distinguendo tra fornitori di beni e servizi. Questo è particolarmente importante in relazione agli appaltatori, dove spesso si verificano infortuni.

In conclusione, la UNI ISO 45001 rappresenta un importante passo avanti nel miglioramento della gestione della salute e sicurezza della tua impresa.

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Fabio

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Scopri il Corso di Formazione per Addetti Antincendio Livello 2: La Chiave per una Sicurezza Inarrestabile

Assistenza alle imprese igiene e sicurezza sul lavoro

Bene è ciò che ha fatto uno dei nostri clienti:

LOGISTIC EAGLE SRL (Gruppo SDA)

VIA SARAGAT – Z.I. DI PILE

67100 L’AQUILA

 

Azienda di Poste Italiane in forte crescita, ha riscontrato la necessità di formare il proprio personale per controllare il rischio incendio di livello due.

La sicurezza sul luogo di lavoro è una priorità assoluta, e per garantirla, il datore di lavoro e i dirigenti hanno un compito fondamentale. Devono designare con attenzione i lavoratori incaricati di implementare misure cruciali di prevenzione incendi, lotta antincendio, evacuazione in caso di pericolo imminente, salvataggio, primo soccorso e gestione delle emergenze. Questa responsabilità è imprescindibile per assicurare il benessere dei dipendenti e dei clienti.

Ma cosa accade se lavori in aziende classificate come attività di Livello 2? Qui entra in gioco il Corso di Formazione per Addetti Antincendio Livello 2. Questo corso è progettato appositamente per coloro che operano in contesti di questo tipo e che sono incaricati di implementare misure cruciali di prevenzione incendi, lotta antincendio, gestione delle emergenze e evacuazione dei lavoratori e dei clienti in situazioni di pericolo grave e immediato.

Attività di Livello 2 – Ci sono diverse attività che rientrano in questa categoria:

  1. a) I luoghi di lavoro elencati nell’allegato I al Decreto del Presidente della Repubblica datato 1° agosto 2011, n. 151, escludendo le attività di Livello 3.
  2. b) Cantieri temporanei e mobili in cui sono presenti sostanze infiammabili e vengono utilizzate fiamme libere, ad eccezione di quelli completamente all’aperto.

Quindi, qual è il metodo migliore per formarsi? La buona notizia è che hai diverse opzioni. I corsi di formazione e aggiornamento antincendio possono essere erogati in due modi principali:

  1. Modalità Aula: Questa è l’opzione tradizionale. Partecipi a una classe con istruttori esperti che ti guideranno attraverso il materiale teorico. Questa modalità è ideale per imparare le basi e comprendere le teorie di base.
  2. Modalità Videoconferenza: Se preferisci imparare da remoto, la parte teorica del corso può essere seguita tramite videoconferenza. Questa opzione offre flessibilità e ti consente di adattare il tuo apprendimento al tuo programma.

Tuttavia, è essenziale notare che la parte pratica delle esercitazioni deve essere svolta in presenza, in conformità con le disposizioni del D.M. datato 2 settembre 2021. Questo aspetto è fondamentale per acquisire le competenze pratiche necessarie per affrontare situazioni di emergenza in modo sicuro ed efficace.

In definitiva, il Corso di Formazione per Addetti Antincendio Livello 2 è un passo significativo verso una maggiore sicurezza sul posto di lavoro. La tua preparazione e la tua formazione sono cruciali per garantire che tu e i tuoi colleghi sappiate come reagire in situazioni di pericolo. Scegli la modalità di apprendimento che meglio si adatta alle tue esigenze e investi nella tua sicurezza e nella sicurezza degli altri.

 

Dopo il corso siamo felici di mettere in evidenza la testimonianza rilasciataci su Google sotto il profilo del sottoscritto Dott. Fabio Di Bartolomeo

Recensione Poste Italiane

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Le Novità che Rivoluzioneranno la Sicurezza sul Lavoro: Decreti e Sospensioni

Un'altro giro di vite per le piccole e medie imprese

Da oggi, le sanzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro hanno un nuovo volto. Il Decreto Ministeriale 111/2023 ha introdotto importanti cambiamenti, aumentando del 15,9% gli importi delle sanzioni e delle ammende. Questa mossa, che si è resa necessaria per adeguare gli importi all’inflazione e per includere gli aumenti avvenuti dal 2019 al 2023, è entrata in vigore il 1 luglio 2023.

Ma cosa significa tutto questo per te e la tua azienda? In questo articolo, ti illustrerò le ultime modifiche apportate dal decreto Fisco Lavoro n. 146/2021, convertito in legge 215/2021, e ti fornirò una tabella delle nuove violazioni e sanzioni. È fondamentale rimanere informati su questi cambiamenti, poiché la sicurezza sul posto di lavoro è una priorità per tutti. Scopri cosa devi sapere e come questi aumenti influenzeranno il mondo del lavoro.

Dal 1 luglio 2023, il Decreto Ministeriale 111/2023 del Ministero del Lavoro ha portato importanti novità: un aumento del 15,9% negli importi delle sanzioni e ammende per le violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo adeguamento, sancito anche per coprire gli aumenti accaduti dal 2019 al 2023, è ora una realtà che riguarda tutti.

Ecco cosa devi sapere: questi cambiamenti non sono solo una formalità burocratica, ma influenzeranno direttamente la tua azienda e i tuoi collaboratori.

“Le Novità che Rivoluzioneranno la Sicurezza sul Lavoro: Decreti e Sospensioni”

Nessun compromesso quando si tratta di sicurezza sul lavoro! La legge 215/2021 ha messo in atto misure rigorose per le aziende che trascurano le regole contenute nel Testo Unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008). Siamo di fronte a un cambiamento epocale.

Ecco cosa devi sapere: le regole sono più ferree che mai e il controllo è più severo. Il decreto introduce importanti novità nel sistema sanzionatorio:

·        Sospensione Semplice: Le violazioni gravi comporteranno la sospensione dell’attività d’impresa, già dal primo verbale. Basta con le recidive!

·        Lavoratori Irregolari: La percentuale di lavoratori irregolari sul luogo di lavoro è stata ridotta dal 20 al 10%. Oltre questo limite, scatterà la temporanea cessazione dell’attività, senza bisogno di instaurare preventivamente i rapporti di lavoro.

·        Comunicazione Preventiva: I lavoratori autonomi occasionali rientrano nella conta dei lavoratori irregolari, e ora richiedono una comunicazione preventiva all’ispettorato territoriale.

·        Divieto d’Appalto: Durante il periodo di sospensione, alle aziende potrebbe essere vietato contrattare con la pubblica amministrazione e le stazioni appaltanti.

·        Sanzioni Severissime: I provvedimenti di sospensione vengono adottati senza indugio dall’Ispettorato nazionale del lavoro. E il datore di lavoro che non rispetta queste decisioni sarà punito severamente.

·        Retribuzione Garantita: Durante la sospensione, il datore di lavoro è obbligato a erogare la retribuzione e a versare i contributi previdenziali per i lavoratori coinvolti.

Questi cambiamenti sono progettati per mantenere il luogo di lavoro sicuro e per garantire che tutti rispettino le regole. La sicurezza sul lavoro è una priorità, e questi decreti stanno facendo un passo avanti importante per garantirla.

Sanzioni amministrative

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Perchè formare il Preposto all’interno della tua impresa

Ricordo agli imprenditori del Food and Beverage, che tentano in tutti i modi di aggirare le normative e gli obblighi di legge che si interpongono tra loro e il successo.

In base alle recenti modifiche apportate al Testo Unico sulla salute e sicurezza
sul lavoro dalla conversione in legge (n. 215/2021) del DL 146/2021.

Il legislatore in merito a quanto pervenuto dagli ultimi dati pervenuti inerenti
gli infortuni sul lavoro, ha ridefinito in modo importante nomina, ruolo e
obblighi del preposto.

Ma chi è il preposto?

1.     In base alle nuove norme, il datore di lavoro è obbligato a nominare un preposto alla sicurezza sul lavoro. In precedenza, questa nomina era spesso consigliata per imprese di medio-grandi dimensioni, ma ora è diventata un obbligo penalmente sanzionato.

2.     Ruolo del preposto: Il preposto ha il compito di sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei lavoratori dei loro obblighi di legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché delle disposizioni aziendali in questo settore. Deve anche verificare che solo i lavoratori adeguatamente istruiti abbiano accesso alle zone a rischio grave e specifico.

3.     Obblighi del preposto: Il preposto ha diversi obblighi, tra cui vigilare sul rispetto delle misure di sicurezza e protezione, informare i superiori in caso di inosservanza persistente, istruire i lavoratori sui pericoli, e segnalare deficienze nei mezzi e nelle attrezzature di lavoro.

4.     Sanzioni per il prepostoIl preposto è soggetto a sanzioni in caso di violazione dei propri obblighi.

5.     Emolumento del preposto: La norma prevede che l’emolumento spettante al preposto possa essere stabilito attraverso i contratti collettivi di lavoro.

6.     Ampliamento del ruolo del preposto: Il preposto assume un ruolo più centrale anche nelle situazioni di insicurezza legate al comportamento dei lavoratori e alla sicurezza dei mezzi e delle attrezzature di lavoro.

7.     Formazione del preposto: Il preposto deve seguire corsi di formazione specifici sulla salute e sicurezza sul lavoro, con una durata variabile a seconda del rischio associato all’attività dell’azienda.

Se prima era in genere consigliato per imprese medio-grandi nominare uno o più preposti, per strutturare in modo gerarchico l’organizzazione e garantire un maggiore controllo per l’attuazione delle direttive aziendali, anche in materia di sicurezza, oggi formalizzarne la nomina, anche a livello contrattuale, è divenuto un obbligo penalmente sanzionato.

 

Infatti quanto appena detto è previsto dall’articolo 19 del D.Lgs. n. 81/2008 relativo agli Obblighi del Preposto.

 

Quindi, caro imprenditore, per fartela breve sarebbe ora di dare un’occhiata ai due nuovi obblighi che sono sanzionati penalmente a titolo contravvenzionale con arresto fino a due mesi o ammenda da 491,40 a 1.474,21 euro [Art. 56, co. 1, lett. a)], oltre a costituire gravi violazioni disciplinari del contratto di lavoro.

 

Per cui se all’interno della tua azienda non hai il preposto, devi immediatamente mettere riparo, puoi mandare una mail qui per risolvere il problema:([email protected]).

 

Ti informo in anticipo che  Le modifiche del Decreto Legge n. 146/2021 hanno introdotto nell’articolo 37 sulla Formazione il nuovo comma 7-ter, ai sensi del quale per assicurare l’adeguatezza e la specificità della formazione, nonché l’aggiornamento periodico dei preposti ai sensi del comma 7, le relative attività formative devono essere svolte interamente con modalità in presenza e devono essere ripetute, con cadenza almeno biennale e comunque ogni qualvolta ciò sia reso necessario in ragione dell’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi.

La violazione di questo comma è punita, per il datore di lavoro e il dirigente, con l’arresto da due a quattro mesi o ammenda da 1.474,21 a 6.388,23 euro [Art. 55, co. 5, lett. c)].

Dunque, in relazione alla formazione in presenza e l’aggiornamento biennale della formazione obbligatoria in materia di salute e sicurezza sul lavoro dei preposti, si può riepilogare come segue:

  • La legge di conversione 215/2021 del DL 146/2021 è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 20/12/2021, ed è entrata in vigore il giorno dopo, 21/12/2021.
  • L’obbligo di formazione, penalmente sanzionato con arresto o ammenda dell’aggiornamento biennale, è stato introdotto da questa legge nell’art. 37 del D.Lgs 82/2008.
  • La Costituzione vieta la retroattività della legge penale. Per effetto di tale divieto, l’obbligo di formazione è dunque entrato in vigore il 21.12 2021 e non può avere effetto retroattivo.

Ora non devi vivere nel terrore e non è questa la mia intenzione, tuttavia ti sto informando delle novità emerse già da un po’ di tempo e il mio scopo a riguardo è quello di non danneggiare la tua economia.

 

Adesso, passiamo alla realtà e capiamo come rendere tangibile tutto questo.

 

Immagina che durante la tua attività arrivi un ispezione da parte dell’ispettorato del lavoro o delle ASL, cosa succede detto in breve:

 

  • Si comincia con l’ispezione visiva dell’ambiente di lavoro, ovviamente come sai non hanno una divisa ufficiale, entrano mascherandosi da clienti (inizialmente), si fanno un po’ il quadro della situazione, dopodichè fanno vedere il tesserino U.P.G. – Ufficiale Polizia Giudiziaria e si palesano davanti a te (Datore di lavoro).
  •          In base alle situazioni, si dirigono verso i dipendenti ed iniziano ad interrogarli uno ad uno.

Cosa gli chiederanno secondo te?

 

  1.          Hai un contratto di lavoro?   
  2.      Hai fatto la visita medica?
  3.           Che tipo di corsi sulla sicurezza sul lavoro hai svolto? 

Ecco, basta fermarsi
alla terza domanda, perché qui iniziano diversi problemi, in quale senso?

Se il tuo dipendente ha effettuato visita medica e come si usa abitualmente, dovrebbe avere un contratto di lavoro, sei ok, ma in genere quello che non vedo molto nelle aziende della ristorazione, una certa attenzione nell’investimento in formazione per i propri lavoratori.

 

Innanzitutto, partiamo subito dicendo che: se non investi in formazione nella tua azienda, non puoi definirti un imprenditore, quindi, se ti trovi in questa situazione,  faresti meglio a dedicarti a qualche altra attività da dipendente.

 

Se invece hai poco flusso di cassa giornaliero e sei alla canna del gas, faresti meglio a rivedere il bilancio della tua azienda, rivedere il tuo marketing per l’acquisizione  dei clienti, analizzare i prodotti che non vendi e rimuoverli dal tuo menù e spingere i migliori prodotti che i tuoi clienti apprezzano….

 

Se non sei in una di queste due situazioni, sarà meglio per te capire che investire sulla tua azienda non è uno spreco di soldi, per cui i corsi di formazione obbligatori minimi che la tua azienda dovrebbe avere al suo interno prima di avventurarti sono:

  1. Corso di formazione di base sicurezza sul lavoro – PER TUTTI I TUOI DIPENDENTI
  2. Corso di Primo Soccorso
  3. Corso Lotta Antincendio
  4. Corso RLS (Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza)
  5. Corso da Preposto

 

Se come datore di lavoro te la senti, investi sulla tua formazione con il Corso di Formazione per RSPP per Datori di Lavoro. Se invece preferisci delegare questo compito ad un consulente esterno (e te lo consiglio) allora fallo.

Ovviamente questa persona, non mi stancherò mai di ripeterlo, deve essere una persona di tua fiducia, altrimenti non farà al caso tuo.

 

Costui, mi piace definirlo così, è un sostituto rappresentante della tua azienda, quando tu sei assente perché ti occupi dei fornitori, delle banche, del commercialista, delle spese e di far quadrare i conti a fine mese, oltre al fatto di lavorare all’interno della tua attività.

 

 

Il preposto viene formato con apposito corso specifico, per poter essere il delegato in merito alla sicurezza sul lavoro e come supporto alla sicurezza alimentare, ovvero, lui sarà la persona che monitorerà per essere chiari a:

  • Controllare il manuale HACCP
  • Controllare la scadenza dei corsi di formazione svolti dall’intera azienda
  • Controllare le scadenze delle visite mediche di tutti i dipendenti
  • Controllare se i dispositivi antincendio e di evacuazione della tua impresa siano manutenuti ed efficienti
  • Controllare il DVR (Documento Valutazione dei rischi) deve essere aggiornato, perché come e quando
  • Controllare se il Piano di Emergenza che hai redatto è aggiornato e soprattutto realmente efficiente
  • Controllare se la cassetta di primo soccorso ha dei medicinali scaduti ed eventualmente segnalarteli a te che sei il datore di lavoro per sostituirli

E molto altro ancora….

Secondo te delegare già tutto questo potrebbe darti una grossa mano.

Ho anche sentito cose assurde da imprenditori come: Si Fabio, secondo te il preposto fa tutte queste cose? Ma lascia stare, questo succede nella fantasia…

Bene, sai cosa vuol dire, che il corso che lui ha svolto, se mai lo ha svolto sul serio, era una merda, perché hai pagato un corso che non serve a un cazzo…. E non puoi chiamare quella roba investimento per la tua azienda, quello serve solo a buttare soldi e ad acquistare un pezzo di carta che ha la funzione di non farti fare la multa dagli enti di controllo.

 

Ad ogni modo, scusa se sono un po’ duro nell’essere così diretto, ma non so parlare diversamente, il corso te lo devi far fare da persone competenti, che vivono la tua realtà e che sanno come risolvere questi problemi.

 

Io come consulente mi occupo proprio di risolvere queste cose, venendo in azienda, analizzando tutto e capisco dove intervenire se ci sono delle lacune, ridefinisco i ruoli e le responsabilità di ogni componente della tua azienda, creo dei manuali e delle procedure per fare in modo che sia tutto nero su bianco e che i tuoi collaboratori/dipendenti non possano più sbagliare.

 

Con quale scopo? Affinchè la tua azienda diventi una macchina da guerra che non verrà mai più intralciata da inadempienze e burocrazia che possa interporsi tra te e il fatturato della tua impresa.

 

Tanto per essere chiari, quando parlo di inadempienze, mi riferisco nel caso specifico della mancata nomina del Preposto:

SANZIONI:  Arresto da 2 a 4 mesi o l’ammenda da 1.500,00 a 6.000,00€.

 

L’obbligo del mancato aggiornamento biennale sarà sanzionabile solamente a partire dal 21/12/2023. Il fatto è avvalorato dalla Circolare n. 1/2022 dell’INL, che ha fornito indicazioni agli ispettori circa il non sanzionamento del mancato aggiornamento biennale entro il nuovo Accordo Stato Regioni.

 

Credo che con un minimo di buon senso, questi soldi  si possano tenere in cassa e investire qualche centinaio di euro in formazione per il preposto.

Per cui non vedo tante scuse per non farlo!

 

Al netto di tutto, onde evitare ogni forma sanzione in merito alla categoria dell’imprenditoria della ristorazione puoi provvedere iscrivendoti gratuitamente al Software Sistema Struttura Sicura dove con pochi click puoi blindare la tua azienda da ogni sperpero di denaro.

 

 

Non perdere altro tempo, clicca sul link qui sotto e  risolvi una volta per tutte.

 

 

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Perchè formare il Preposto all’interno della tua impresa Leggi tutto »

Anche i giornali ne parlano

Giornale enogastronomico

Dopo anni di lavoro sul campo, ad interfacciarmi con gli imprenditori della ristorazione, ci togliamo qualche piccola soddisfazione in merito.

L’articolo pubblicato sul giornale Virtù Quotidiane – diretto da Marco Signori, giornalista e pubblicista con diverse esperienze nell’informazione televisiva e online, che oggi è il giornale online più quotato nella regione Abruzzo nel settore dell’enogastronomia, Turismo e Territorio – narra di quanto la rintracciabilità e la sicurezza alimentare sia sottovalutata, in quanto esiste la responsabilità oggettiva dell’imprenditore in merito.

E’ letto da 15.000 utenti unici al giorno (fonte di Google Analytics), inoltre vanta  oltre 40.000 followers e 250.000 persone raggiunte ogni settimana.

Clicca qui per leggere l’articolo su Virtù Quotidiane

Ad ogni modo, ogni lavoro va procedurizzato, per renderlo semplice e veloce, per far correre gli imprenditori verso il successo, senza farsi intrappolare dalla burocrazia italiana.

La sicurezza alimentare, i corsi di formazione, la sorveglianza sanitaria, il manuale di autocotrollo, l’antincendio, i piani di emergenza e tanto altro ancora, sono racchiusi dentro il Sistema Struttura Sicura, l’unico Software che ti permette di distruggere tutti gli impedimenti che rallentano la tua azienda in meno di due click.

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L’intervista di ProntoPro: Quando i consulenti sono da evitare?

Fabio Di Bartolomeo nasce a L’Aquila, dopo aver vissuto forti esperienze con il terremoto del 6 Aprile 2009, da professionista per la Sicurezza sul lavoro per PMI, dopo ben 11 anni di esperienza maturati sul campo, nei settori della sicurezza alimentare,sicurezza nei cantieri e nelle Pubbliche amministrazioni, decide di creare un pool di professionisti al servizio delle imprese aquilane in gravissima difficoltà economica, dopo l’evento calamitoso.

Pertanto, la missione per cui lui e il suo Team si muovono, è esclusiva per le PMI nel settore del Food & Beverage, il lavoro di squadra, non permette altro che agevolare le attività imprenditoriali affinché possano raggiungere il successo che meritano, senza essere ostacolati dalla macchinosa elefantiaca burocrazia italiana, per garantire la ripresa economica.

Fabio, ha realizzato, grazie all’esperienza di centinaia di imprenditori impavidi, che ogni giorno lottano coraggiosamente per mantenersi a galla, il Sistema che permette ad ogni imprenditore del settore del Food di massimizzare i profitti e proteggere il proprio conto corrente, dalle sanzioni sull’igiene e sicurezza alimentare, dagli infortuni in azienda, dalla continua evoluzione della materia legislativa e non.

La pandemia, ha dato vita a innumerevoli regolamenti, circolari, decreti legge e quant’ altro possa essere d’impedimento per la crescita imprenditoriale, pertanto, il Sistema Struttura Sicura non fa altro che abbattere tutto ciò che ostacola il benessere dell’imprenditore, tale metodo permette ed è il vertice massimo della sicurezza sul lavoro riservato agli imprenditori della ristorazione e attività ricettive.

Ancora oggi, investe nel mondo della formazione ed è in continuo studio nel vasto campo dell’imprenditoria, per esprimere il massimo livello sul mercato, sfruttando tecnologie digitali più avanzate per abbattere i rischi d’impresa e portarli a livelli accettabili.

Dopo aver toccato con mano le vere difficoltà economiche nel mondo delle attività imprenditoriali dopo il sisma a L’Aquila, il suo UNICO scopo è mettersi affianco degli imprenditori che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e continuare ad affrontare la strada che li porterà al SUCCESSO.

Fabio, ha deciso di dedicare le sue forze insieme al suo Team, per aiutare gli imprenditori che vogliono liberarsi dalle difficoltà economico – burocratiche senza farsi abbattere dalle false promesse del governo e trovare la propria strada del successo.

Qual è la differenza tra un certificato HACCP di terzo livello e primo livello?

Come generalmente accade in Italia, purtroppo esiste ancora oggi, molta confusione quando si parla di HACCP di primo – secondo e terzo livello, ma voglio darvi sinteticamente una spiegazione per chiarire un po’ le idee.

Il primo livello è dedicato ai responsabili dell’industria alimentare, titolare o gestore di un’attività commerciali.

Il secondo livello è stato invece pensato per chi manipola le materie prime come potrebbero essere i pizzaioli, pasticceri, cuochi, chef.

Infine, il terzo livello riguardano tutte le attività con rischio alimentare basso, come potrebbero essere i magazzinieri oppure i comuni camerieri.

Qual è il costo medio per conseguire un attestato HACCP?

PREZZO = Investimento sulla propria attività = Valore e procedure applicabili e contestualizzate [ PROTEZIONE TOTALE DELLA PROPRIA IMPRESA] = Valore e protezione del conto corrente esteso nel tempo.

Contestualmente all’analisi dell’impresa, la formazione va studiata per l’imprenditore..Corso HACCP da contestualizzare all’attività, per cui un prezzo di base di 150 €Corso HACCP di altri livelli dai 300€

Qual è la scadenza media di un corso haccp?

Purtroppo non è definibile con un semplice decreto legge, perchè sapete bene che in Italia, le regioni, hanno potere proprio, per cui definiscono le durate dei corsi che faranno al vostro caso e altresì le validità, si avete capito bene, ogni regione decide quando è il momento di aggiornare il proprio corso e la sua durata.

In ragione di ciò, non è possibile dare un dato preciso, ma gli aggiornamenti regionali vanno dai tre ai cinque anni in media, ad esclusione delle regioni autonome.

L’aggiornamento come avete potuto ben capire è un problema invisibile, basta soltanto informarsi e non fidarsi del primo finto esperto che vi si presenta alla porta.

Uno dei veri problemi riscontrati generalmente dagli imprenditori è l’effettiva applicabilità di un corso nonché di un manuale pratico, dannazione….. quando parlo di manuale pratico intendo dire che questo benedetto documento con tutti i suoi allegati deve essere realizzato e contestualizzato nell’attività stessa.

In quali sanzioni si incorre se l’attestato HACCP è scaduto?

Generalmente chi pensa siano solo un “mucchio di carte” per cui spendere poco perché prive di senso, e un imprenditore che non fa seriamente il suo lavoro, è incentivato a non rispettare l’evoluzione della normativa e di riflesso l’igiene alimentare, promuovendo contaminazioni crociate e non solo, nonché eventuale malessere della sua clientela.

Ma in quali sanzioni si incorre?

Basti pensare che la mancata redazione o non corretta applicazione dell’HACCP comporta la sanzione amministrativa pecuniaria da 1000€ a 6000€.

Se vuoi evitare quanto appena detto e, non cadere in queste trappole che inducono la tua azienda a sanguinare, non devi fare altro che guardare il  video qui sotto!

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Investi sulla tua attività del Food and Beverage, la prima strategia del Successo

LA CRESCITA AZIENDALE SI SEMPLIFICA

Investi sulla tua azienda del Food and Beverage

Proprio come il gioco di Monopoli, se non conosci le regole del business hai notevoli probabilità in meno per poter vincere la tua partita.

Conoscere le regole è fondamentale…. Anche se purtroppo oggi le chiavi vincenti non sono molto reclamizzate, anzi io vedo piuttosto il contrario. Tutta fuffa, tutte promesse che fanno intravedere una scorciatoia per arrivare subito ai soldi.

Il tanto reclamizzato trading on-line per esempio….. dove call center ti chiamano in ogni ora della giornata per proporti nuovi investimenti. Nuovi broker, nuove piattaforme per fare trading con commissioni da usurai.

Un mercato totalmente sconosciuto in italia, siamo ancora 50 anni indietro a livello culturale. Devo dire che ancora molti italiani cadono in queste trappole per topi, pensando di trovare l’oasi della ricchezza.

Poi quando si rendono conto che i soldi che hanno versato su un conto corrente all’estero e hanno eseguito operazioni con analisti dei mercati che ti inviano segnali per entrare a mercato da chissà quale parte del mondo, scopri che quei soldi che sei riuscito a guadagnare non riesci a prelevarli.

Detto ciò, la grande delusione riaffiora nei loro pensieri e tornano a caccia di nuove opportunità per guadagnare facilmente sperando in un colpo di fortuna.

Questo articolo come tutti gli altri non ti svelerà la scorciatoia per guadagnare in maniera semplice e rapida…. Anzi.. se pensi questo ti consiglio di chiudere la pagina e andare a cercare altrove.

Questo articolo ha lo scopo di fornirti un corso di formazione gratuito per poterti erudire nelle responsabilità che hai come imprenditore nei confronti della tua impresa e dei tuoi dipendenti.

Ti rivela quello che tanti consulenti e tante aziende che si occupano di Igiene e Sicurezza ti fanno pagare profumatamente tramite corsi, fornendoti slide e chiacchiere legislative difficilmente interpretabili e applicabili nel proprio settore.

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Cosa devi sapere sul sistema HACCP e la sicurezza sul lavoro applicata a bar, ristoranti e grandi catene.

Al giorno di oggi in Italia  aprire un’attività da zero è il sogno di moltissimi italiani e soprattutto molti giovani che nonostante la paura,e la moltitudine delle incertezze che incontriamo, i grandi limiti della burocrazia italiana, la tassazione che ancora non ha limiti e spesso ingiusta, una serie infinita di controlli incrociati da parte dello stato, a partire da equitalia (il nostro controllore personale)per poi arrivare alle ASL – DPL – Finanza,  che si possono ricevere su base quotidiana continuano a mettersi in proprio giorno dopo giorno.

Aprire una qualsiasi attività e renderla di successo nel tempo però è un’impresa  molto ardua e preclude una strada molto tortuosa.

Secondo uno studio realizzato dall’Ufficio studi della CGIA  il 55,2% delle imprese chiude i battenti entro i primi cinque anni di vita.

L’Ufficio studi dell CGIA ci dice che abbiamo tasse record in Ue e con una spesa sociale tra le più basse d’Europa, in Italia il rischio povertà o di esclusione sociale ha raggiunto livelli di guardia molto preoccupanti.

Un altro fattore da considerare e purtroppo non da sottovalutare è dato dall’ evidenza della grave difficoltà che hanno in particolare i neo-imprenditori a districarsi nella matassa delle complessità nascoste dietro al mondo delle partite iva e dalle infinite leggi che si nascondono nel nostro tessuto economico e sociale.

Scopriamo se e come è possibile aprire un’attività da zero e sfuggire alla morsa dei primi anni di attività e avere successo con la propria azienda.

Cosa devi sapere sul sistema HACCP e la sicurezza sul lavoro applicata a bar, ristoranti e grandi catene. Leggi tutto »

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