Il Sistema che blinda la tua azienda dalle sanzioni HACCP e Sicurezza sul lavoro

La Sicurezza sul Lavoro: L’Intricata Verità sulle responsabilità dell’Imprenditore anche con un soggetto Preposto

Draghi l’ha ribadito, la sicurezza sul lavoro è una priorità per il nostro Paese. Ma quanto siamo realmente consapevoli delle responsabilità che gravano sulle spalle degli imprenditori, anche quando nominano un soggetto preposto? Scopriamo insieme cosa dice la legge e come alcune recenti sentenze hanno delineato un panorama normativo che lascia poco spazio a interpretazioni.

Il Principio Fondamentale

Nel tessuto lavorativo italiano, la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sono pilastri su cui si erge il benessere dei lavoratori. Questi principi sono regolamentati da normative, tra cui spicca il Decreto Legislativo 81/2008, noto come il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Tuttavia, una verità cruciale emerge: la presenza di un preposto non scarica l’imprenditore dalle proprie responsabilità in caso di infortunio sul lavoro.

La Legge e il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)

L’articolo 28 del D.Lgs.81/2008 impone ai datori di lavoro di redigere un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), contenente le misure di prevenzione e protezione adottate. Ma, e qui risiede la chiave, la nomina di un preposto non libera l’imprenditore dall’onere di garantire la sicurezza dei propri dipendenti.

Le Sentenze della Corte di Cassazione: Verità Incontestabili

Numerose sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana negli ultimi anni confermano senza ombra di dubbio la responsabilità del datore di lavoro, anche con un soggetto preposto. Una sentenza del 23 marzo 2023 (n.12122) ha condannato amministratori di un’azienda per lesioni colpose, sottolineando che il datore di lavoro non può sottrarsi alla sua responsabilità in presenza di un preposto se una misura prevista nel DVR si dimostra inidonea.

Il caso del 10 marzo 2023 (n.10110) riguardante il presidente del Consiglio di Amministrazione è altrettanto eloquente: la presenza del preposto non esonera l’imprenditore dalla responsabilità delle misure di prevenzione. Analogamente, la sentenza del 16 febbraio 2022 (n.5415) ha confermato la responsabilità penale di un datore di lavoro per lesioni colpose, nonostante la presenza di un caposquadra preposto.

In sintesi: La designazione di un Preposto non esonera l'imprenditore

Numerose sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana negli ultimi anni confermano senza ombra di dubbio la responsabilità del datore di lavoro, anche con un soggetto preposto. Una sentenza del 23 marzo 2023 (n.12122) ha condannato amministratori di un’azienda per lesioni colpose, sottolineando che il datore di lavoro non può sottrarsi alla sua responsabilità in presenza di un preposto se una misura prevista nel DVR si dimostra inidonea.

Il caso del 10 marzo 2023 (n.10110) riguardante il presidente del Consiglio di Amministrazione è altrettanto eloquente: la presenza del preposto non esonera l’imprenditore dalla responsabilità delle misure di prevenzione. Analogamente, la sentenza del 16 febbraio 2022 (n.5415) ha confermato la responsabilità penale di un datore di lavoro per lesioni colpose, nonostante la presenza di un caposquadra preposto.

In sintesi: La designazione di un Preposto non esonera l'imprenditore

In conclusione, è essenziale comprendere che la designazione di un preposto non solleva il datore di lavoro dalle responsabilità stabilite nel D.Lgs.81/2008. La responsabilità primaria resta in capo all’imprenditore, che è chiamato a garantire la sicurezza sul lavoro e ad adottare misure di prevenzione efficaci. In un panorama normativo sempre più stringente, la consapevolezza e l’azione pronta sono la chiave per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e in conformità con la legge.

 

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ATTENZIONE IMPRENDITORI DELLA RISTORAZIONE: UNA LEZIONE DOLOROSA PER GARANTIRE IL SUCCESSO DEL VOSTRO BUSINESS

Multe esorbitanti e sospensione dell'attività: due macellerie nel veronese travolte da controlli rigorosi!

Se sei un imprenditore nel settore della ristorazione, non puoi permetterti di ignorare l’importanza della conformità normativa e della sicurezza sul lavoro. Recentemente, due macellerie nel veronese hanno fatto questa scoperta a proprie spese, affrontando multe superiori a 40.000 euro e la sospensione delle attività.

COSA E' SUCCESSO?

Durante controlli intensivi condotti dai carabinieri e dai reparti speciali, sono emerse numerose irregolarità che vanno al di là delle normative sulla sicurezza sul lavoro. I titolari, entrambi stranieri, sono stati trovati non in regola su vari aspetti, dall’assenza del documento di valutazione dei rischi all’inadeguatezza delle pratiche igienico-sanitarie, dalla violazione delle norme sulla videosorveglianza interna all’omissione della procedura di autocontrollo HACCP e altro ancora.

IMPARA DALL'ERRORE DEGLI ALTRI

Questa vicenda serve come monito per tutti gli imprenditori della ristorazione. Non trascurare la conformità normativa e la sicurezza sul lavoro, poiché le conseguenze possono essere devastanti per la tua attività. Multe salate e la sospensione delle attività possono mettere in pericolo la reputazione del tuo locale e compromettere la fiducia dei clienti.

COME PROTEGGERSI

Per evitare guai simili, è essenziale essere rigorosi nella conformità normativa. Assicurati di avere tutti i documenti necessari, dalla valutazione dei rischi alle procedure di autocontrollo. Investi nella formazione del personale per garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e delle leggi sull’occupazione.

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IL TUO SUCCESSO È NELLA CONFORMITÀ

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Non rischiare di essere il prossimo a finire sotto i riflettori dei controlli! La tua sicurezza e il successo del tuo business dipendono dalla tua attenzione alla conformità normativa.

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MINISTERO DELL’INTERNO: GUIDA ALLA SICUREZZA SUL LAVORO PER GLI IMPRENDITORI

Carissimi imprenditori,

Oggi vi rivolgiamo l’attenzione a un aspetto cruciale della gestione aziendale che spesso può passare in secondo piano, ma che è fondamentale per la salute e la produttività della vostra azienda: la sicurezza sul lavoro. Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha emesso una circolare che non solo richiama all’attenzione, ma sfida ogni datore di lavoro a sollevare il proprio standard di sicurezza, conformemente al Decreto Legislativo 81/08.

IL CAMMINO INNOVATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

Il Capo della Polizia ha guidato questa iniziativa, focalizzandosi sulla valutazione del rischio lavorativo dei poliziotti. Un approccio innovativo che si inserisce in un percorso in corso, coordinato dalla Segreteria Nazionale del Siap e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Un lavoro impegnativo, ma necessario, che mira a uniformare l’applicazione di una normativa delicata su tutto il territorio nazionale. Questo impegno non riguarda solo la Polizia di Stato ma è un richiamo a tutti voi, imprenditori, a seguire l’esempio e adottare pratiche avanzate di sicurezza

LA VIGILANZA ISPETTIVA

All’interno dell’ufficio centrale ispettivo, l’ufficio di vigilanza per la sicurezza nei luoghi di lavoro è la spina dorsale di questo cambiamento. La sua missione è garantire che la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro venga rispettata, non solo dagli uffici del Dipartimento ma anche da quelli centrali e territoriali dell’amministrazione della pubblica sicurezza. I risultati di questa attività di vigilanza negli ultimi due anni hanno evidenziato alcune criticità nelle sedi visitate, sottolineando la necessità di correzioni immediate.

UNA PRIORITÀ: IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il cuore di una cultura di sicurezza aziendale è la corretta designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). La nomina del RSPP è un obbligo non delegabile del datore di lavoro, e la sua presenza è cruciale per coordinare il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi. Il D.Lgs. 81/08, conosciuto come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (TUSL), sottolinea la necessità di una relazione stretta, univoca e fiduciaria tra datore di lavoro e RSPP.

QUALIFICHE E FORMAZIONE CONTINUA PER IL RSPP

Il RSPP deve possedere le competenze e i requisiti professionali richiesti dalla normativa (art. 32 TUSL). La formazione continua è fondamentale, con corsi di aggiornamento quinquennali definiti dagli indirizzi dell’accordo n.128 del 7 luglio 2016. Questo garantisce che il RSPP sia sempre all’avanguardia in termini di conoscenze e competenze.

VALUTAZIONE DEI RISCHI: UN APPROCCIO SISTEMATICO

La circolare del Ministero dell’Interno (Direzione Centrale di Sanità) Prot. 0000154 del 03/01/2022 mette un’enfasi particolare su diverse attività funzionali al sistema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione dei rischi, definita all’art. 2c 1,let.q del D.Lgs. 81/08, è un processo globale e documentato che mira a individuare misure atte a migliorare nel tempo i livelli di salute e sicurezza. Ogni rischio, che sia oggettivo/tecnico o soggettivo, deve essere attentamente considerato.

IL DVR: UNO STRUMENTO DI RESPONSABILITÀ

Il documento di valutazione dei rischi (DVR), disciplinato dall’art. 28 comma 2 TUSL, è una risorsa vitale. La mancata valutazione, incompletezza o mancato adeguamento costituiscono fonti di responsabilità. Il DVR deve essere aggiornato in occasione di modifiche significative al processo produttivo, evoluzioni tecniche, infortuni significativi o quando la sorveglianza sanitaria lo richiede.

In ordine alla valutazione dei rischi va posta  l’attenzione sulle sottoindicate attività funzionali al sistema complessivo di tutela  della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro:

 

  1. Aggiornamento del DVR all’atto dell’insediamento del nuovo datore di lavoro;
  2. Revisione del documento valutazione dei rischi a seguito di intervenute modifiche delle attività, dei rischi a seguito di intervenire modifiche  delle attività, dei rischi o di infortuni significativi.
  3. Valutazione dei rischi specifici e individuazione del personale  realmente esposto in base alle effettive  procedure di lavoro
  4. Individuazione, descrizione e applicazione dei protocolli operativi finalizzati alla prevenzione e protezione dei rischi e al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro
  5. Analisi e descrizione dei processi di lavoro e dei rischi connessi a talune attività assoggettate anche ad altre specifiche normative
  6. Valutazione di rischi ambientali connessi all’esposizione al gas radon e alla contaminazione da legionella.

PROTEZIONE CONTRO RADIAZIONI E LEGIONELLA

I datori di lavoro che gestiscono attività disciplinate dal D.Lgs. 101/20 devono attuare le misure di protezione e sicurezza previste dal Titolo XI “Esposizione dei lavoratori”. Per quanto riguarda la prevenzione del contagio da legionella, sono richiamate le linee guida del Ministero della Salute e il protocollo di controllo del rischio. Inoltre, il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18, attua la direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.

FORMAZIONE: IL FULCRO DELLA SICUREZZA

Nel contesto della formazione, informazione e addestramento degli operatori, sottolineiamo l’importanza di fornire conoscenze e abilità necessarie per affrontare mansioni a rischio, emergenze, primo soccorso e attività antincendio. La formazione è un diritto e un dovere del lavoratore, essenziale per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

Nella circolare vengono espressi i seguenti punti:

  • In termini di formazione, informazione e addestramento degli operatori addetti a mansioni a rischio, alle emergenze, al primo soccorso e alle attività antincendio
  • Alla formazione e informazione dei lavoratori, con apposita segnaletica di sicurezza o con chiusura , sulle aree che richiedono restrizioni all’accesso ovvero ove non sia possibile svolgere attività lavorativa

 

DEROGHE E LOCALI PARTICOLARI: UN APPROCCIO ATTENTO TRAMITE GLI ORGANI DI VIGILANZA

Infine, i Datori di Lavoro devono presentare richieste specifiche all’organo di vigilanza per ottenere l’autorizzazione a svolgere attività lavorative in locali sotterranei, semi sotterranei o con altezza ridotta, richiedenti deroga agli artt. 63 e 65 del D.Lgs. 81/08. Questa procedura, pur limitata, è fondamentale per garantire la conformità e la valutazione del rischio da emissioni di gas radon nei locali sotterranei o semi sotterranei, secondo il D.Lgs. 101/20.

Se vuoi risolvere ogni tipo di problematica inerente il Documento Valutazione dei rischi (DVR) scrivici su: [email protected]

 

Alla prossima!

Fabio

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Il rappresentante dei lavoratori: Una persona che può aiutare l’imprenditore oppure un ostacolo alla tua azienda!

La sicurezza sul lavoro è la priorità in ogni contesto aziendale, ma assume un ruolo ancora più critico nel delicato settore delle costruzioni, dove i lavoratori affrontano rischi evidenti, incluso il pericolo chimico. La figura chiave che si erge a difesa della sicurezza è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), eletto direttamente dai colleghi, come richiesto dal D. Lgs. n. 81 del 2008. Il RLS propone strategie preventive, rappresenta i lavoratori per garantire sicurezza e salute, e promuove la cultura della sicurezza sul luogo di lavoro insieme al RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), al Medico Competente.

Quante tipologie di RLS esistono?

Ogni azienda deve designare un RLS, ma la legge prevede diverse tipologie. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza di sito produttivo coordina diversi RLS sullo stesso sito, mentre il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza territoriale rappresenta i lavoratori in aree dove il RLS non è designato.

Ma qual è il numero perfetto dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza da tenere nella tua azienda?

 Il numero di RLS varia in base alle dimensioni aziendali: 1 rappresentante per meno di 200 lavoratori, almeno 3 per aziende da 201 a 1000 lavoratori, e almeno 6 per aziende con oltre 1000 dipendenti. Indipendentemente dalle dimensioni.

La formazione del RLS riveste un ruolo fondamentale, organizzare appositi corsi in sede con insegnanti altamente qualificati e aggiornati sulle ultime normative risulta essere la migliore soluzione sul mercato. Si garantisce in merito un’eccellente formazione in sicurezza sul lavoro per tutti i partecipanti.

Quali sono i suoi compiti?

Il RLS può accedere ai luoghi di lavoro, deve essere consultato per la formazione e riceve documenti aziendali sulla valutazione dei rischi. Partecipa alle riunioni periodiche, avverte il responsabile aziendale sui rischi e formula osservazioni durante le verifiche delle autorità competenti. Il RLS promuove misure preventive per tutelare l’integrità fisica e la salute dei lavoratori.

Noi garantiamo attraverso la formazione,  la sicurezza sul lavoro con un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza competente.

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Sicurezza sul Lavoro: Investire ora per proteggere il Futuro della tua azienda

Controlli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro a Collecchio: le due attività non avevano il documento di valutazione rischi

Caro imprenditore, quando mi sento dire: la sicurezza è importante ma conviene rischiare, perché per me è solo un costo!

Bene, ed proprio li che vedo il buio totale….

Immagina di andare in giro con la tua auto in autostrada senza aver stipulato un’assicurazione contro gli incidenti.

Cosa succederebbe secondo te?

Che hai risparmiato una somma media di 500€ circa annui e poi, in caso d’incidente, devi tirar fuori l’ammontare dei danni fatti alla tua macchina e al mal capitato di tasca tua, perché avresti comunque torto in quanto circoli senza un’assicurazione obbligatoria.

Andiamo oltre…

I soldi che tiri fuori in quel momento, sono soldi dell’utile della tua attività, che non sono detraibili, che vai a togliere ai tuoi divertimenti, ai tuoi svaghi, alla famiglia e ai figli.

Dove sta la convenienza per la tua azienda in tutto questo?

Torniamo a noi.

Non far redigere il Documento Valutazione dei Rischi per un ristorante o qualsiasi altra attività che possieda dei dipendenti (almeno uno) vuol dire esporsi a una sanzione di cinquemila euro che mandano in default la tua cassa se sei un piccolo imprenditore, dove poi avresti difficoltà nel pagare le utenze e gli stipendi oltre ai costi della vita e delle materie prime in continua crescita.

Senza considerare oltre a quanto detto i tempi di chiusura dell’attività, che si tramutano per la tua impresa come: “mancato guadagno”.

Hai mai fatto un’analisi dei costi sul ramo della sicurezza sul lavoro?

Hai le informazioni necessarie per poter fare con criterio e accuratezza?

In questo caso ci puoi scrivere su: [email protected]

Vedere tutto questo come una mossa furba o audace per la tua azienda è come dire: ho lavorato “x” anni per poi buttare tutto nel cesso.

Per poterti far capire meglio di cosa parlo ho ricercato tra gli infiniti articoli pubblicati nelle varie testate giornalistiche il seguente ed ennesimo fatto di cronaca che si ambienta a Parma:

 

Fonte: PARMATODAY

Nell’ambito delle attività di contrasto alle violazioni in materia di sicurezza e alle irregolarità sui luoghi di lavoro, continuano, in tutta la provincia, i servizi dell’Arma dei Carabinieri effettuati in stretta collaborazione tra i reparti territoriali e quelli speciali in particolare il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro.
Nel corso di uno di questi specifici servizi, a Collecchio, i militari della locale Stazione, con il supporto di personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Parma, hanno ispezionato diverse attività commerciali.

In particolare in due degli esercizi controllati, un parrucchiere e un ristorante, sono state riscontrate irregolarità. Infatti i militari hanno contestato ai rispettivi titolari una sanzione amministrativa, per la mancata redazione del documento di valutazione rischi, strumento obbligatorio in quanto indispensabile per individuare e prevenire possibili rischi sul luogo di lavoro e una sanzione accessoria per gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro, per complessivi 5 mila euro. Le due attività inoltre dovranno rimanere chiuse in attesa di regolarizzazione.

Questi episodi succedono ogni giorno in ogni parte d’Italia, dire che visti i tempi che corrono sarebbe il caso di investire una parte di questi soldi nella tua attività e formazione e ottemperare almeno agli obblighi minimi previsti per legge e prosperare negli anni con la tua impresa.

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Fabio

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Blitz dei Carabinieri del Lavoro a Messina, sospensioni e multe salate per lavoro nero e violazioni gravi della sicurezza

Gravi violazioni sulla sicurezza sul lavoro

In una sconvolgente operazione volta a garantire la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili di Messina e provincia, i Carabinieri del Lavoro, in collaborazione con l’Arma territoriale e gli ispettori del Lavoro di Messina, hanno messo sotto i riflettori una pratica diffusa: lavoro nero e violazioni sistematiche delle norme di sicurezza.

Le indagini, condotte dal nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, hanno portato a denunce e multe consistenti per oltre 170mila euro. Gli atti accusatori sono stati indirizzati contro 8 committenti e imprenditori, ritenuti responsabili di non aver garantito adeguatamente la sicurezza nei cantieri sotto la loro responsabilità.

Tra le molteplici violazioni emerse durante i controlli, spiccano la mancata vigilanza e segnaletica di sicurezza, l’omessa visita medica, l’assenza di informazione e formazione specifica per gli operai, la mancata installazione delle protezioni contro le cadute dall’alto e la mancata consegna di dispositivi di protezione individuale.

Non meno allarmante è emersa la presenza di 4 lavoratori in nero su un totale di 25, rivelando una pratica illegale dilagante nei cantieri sotto esame.

Le sanzioni amministrative ammontano a €46.400,00, mentre le ammende inflitte raggiungono la cifra significativa di €174.347,00. Inoltre, in sei casi su dieci, è stata applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale, bloccando le ditte coinvolte e ponendo fine a condizioni di lavoro pericolose per gli operai.

In un colpo di scena ancora più drammatico, durante un accesso ispettivo è stato eseguito il sequestro preventivo di uno dei cantieri, a causa di gravi violazioni della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, in particolare il rischio di cadute dall’alto per i dipendenti.

Questo sconvolgente scenario rivela la necessità urgente di rafforzare i controlli e l’applicazione delle norme di sicurezza nei cantieri edili, non solo per proteggere la legalità, ma soprattutto per tutelare la vita e la salute degli operai che quotidianamente lavorano a rischio sulla linea del fronte edile.

Caro imprenditore, non considerare la sicurezza come investimento minimo per la sopravvivenza del cantiere vuol dire morte prematura per la tua impresa…

Ora seguimi nel ragionamento:

Facciamo una panoramica di questa intelligente scelta

  • Quanto ti costa tenere il cantiere fermo?
  • Gli stipendi dei dipendenti vanno pagati comunque a fine mese
  • Come puoi abbattere i costi del tempo dei materiali stoccati?
  • Il sequestro preventivo del cantiere comporta la messa in sicurezza per ristabilire i requisiti minimi di sicurezza del cantiere e trovare una società o un professionista che risolva l’urgenza a basso costo resta difficile
  • Pagare le ammende potevano essere evitate considerando all’interno del computo metrico una stima dei costi inerenti il capitolo della sicurezza che sono pari ad un decimo della multa inflitta?
  • Le visite mediche per tutti gli operai sono la tutela dell’imprenditore in quanto certificare l’idoneità medica di una maestranza potrebbe impedire (per esempio) la caduta dall’alto da un ponteggio ed evitare una morte sul lavoro
  • La mancata formazione sulla sicurezza delle tue risorse umane non è un risparmio per il tuo cash flow, ma è mettere a rischio l’intera organizzazione e creare una emorragia di liquidità per non parlare dei tuoi preziosi operai che rischiano la vita in ogni lavorazione

 

Della drammatica storia che hai appena letto quale è il passaggio che non  ti è chiaro?

Se non vuoi incappare su queste problematiche scrivici subito su: [email protected]

Alla prossima

 

Fabio

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Scandalo a Pozzuoli: Chiuso Ristorante Giapponese per Violazioni Grave Sicurezza e Lavoro

Igiene e sicurezza

Pozzuoli, 8 dicembre 2023 – In una drastica operazione volta a garantire sicurezza e rispetto delle normative sul lavoro, i Carabinieri della locale stazione, con l’autorizzazione dell’ASL NA2, hanno messo fine a gravi irregolarità in un rinomato ristorante giapponese di via Oberdan.

Durante un ampio servizio di controllo delle attività commerciali della zona, in collaborazione con l’Ispettorato Civile del Lavoro di Napoli e l’ASL NA2, i militari hanno rivelato un oscuro scenario all’interno del locale. A sorpresa, sono stati scoperti ben due dipendenti lavoranti in nero, una pratica illegale che mina la dignità e i diritti dei lavoratori.

Ma le sorprese non finiscono qui. Durante l’ispezione, sono emerse gravi carenze igienico-sanitarie che hanno reso inevitabile la chiusura immediata del ristorante. L’impatto di tali violazioni non solo comprometteva la salute e la sicurezza dei dipendenti, ma metteva anche a rischio la salute dei clienti, creando un rischio inaccettabile.

Il Comandante della stazione di Pozzuoli ha dichiarato: “La sicurezza e il rispetto delle normative sul lavoro sono fondamentali per la nostra comunità. Non possiamo permettere che luoghi che dovrebbero essere centri di eccellenza culinaria si trasformino in scenari di sfruttamento e negligenza. Questa operazione dimostra il nostro impegno nel garantire un ambiente lavorativo sicuro e rispettoso per tutti.”

L’ASL NA2 e l’Ispettorato Civile del Lavoro di Napoli stanno collaborando per garantire che tutte le necessarie misure correttive vengano adottate prima che il ristorante possa riaprire le sue porte al pubblico. Al contempo, si prevedono pesanti sanzioni per l’imprenditore responsabile delle pratiche illegali e per le gravi violazioni igienico-sanitarie.

Questa azione decisa dei Carabinieri sottolinea l’importanza della vigilanza continua per mantenere la sicurezza sul luogo di lavoro e la tutela dei diritti dei lavoratori. La comunità di Pozzuoli può ora guardare al futuro con la certezza che le forze dell’ordine stanno lavorando instancabilmente per garantire il rispetto delle leggi e la sicurezza di tutti.

 

Sembra ovvio pensare che non esista un minimo di organizzazione aziendale nel garantire un sistema che possa tutelare il datore di lavoro in merito all’igiene alimentare ma soprattutto è chiaro che sia carente la formazione del personale, uno degli strumenti cardine che possa metter riparo al nascere di queste problematiche.

Proprio per questo motivo, stufo di ascoltare imprenditori in preda alla rabbia per poter fare impresa in italia, ho creato appositamente per gli imprenditori della ristorazione l’unico sistema gratuito online che possa risolvere la chiusura inaspettata da parte degli organi di vigilanza della propria azienda…

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Controlli igiene e sicurezza a Tolentino: Maxi Multe e sospensioni per aziende alimentari! Sequestrate  2 tonnellate di salumi

Tolentino si rende famosa per i titoli di cronaca per un vasto scandalo nel settore alimentare. I carabinieri del Norm, insieme al personale NIL dei carabinieri di Macerata, all’Ispettorato del Lavoro e al Nas Nucleo cc Antisofisticazione e Sanità di Ancona, hanno condotto controlli in quattro aziende del comparto, rivelando una serie di gravi violazioni che vanno dal trattamento dei rifiuti alla sicurezza sul lavoro.

Multe e Sospensioni: Rovina per le Aziende Alimentari

Il risultato più sconcertante è stato il sequestro di oltre due tonnellate di salumi, accompagnato da multe salate e sospensioni dell’attività per le aziende coinvolte. Le denunce riguardano una vasta gamma di reati, dalle carenze nella gestione dei rifiuti alla mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro.

I Dettagli dei Controlli: Igiene e Sicurezza a Rischio

In un’azienda di Tolentino nel settore del lavoro, sono emerse gravi carenze nella valutazione dei rischi e nella formazione dei lavoratori. Quattro operai hanno subito la sospensione dell’attività, con multe complessive che si aggirano sui 6.400 euro. Il Nas ha scoperto anche problemi legati alla tracciabilità delle materie prime e all’igiene, con il sequestro di oltre 2.300 kg di salumi.

Sanzioni e Diffide: Provvedimenti Severi per Violazioni Igieniche

Le trasgressioni in materia di igiene hanno portato a provvedimenti severi. In un caso, il personale veterinario ha diffidato il rappresentante legale dall’utilizzo di determinati locali in attesa della sospensione ufficiale dell’attività. Una situazione simile si è verificata in un’altra azienda con sede legale a Visso, che ha ricevuto sanzioni amministrative e prescrizioni riguardanti l’igiene e l’autocontrollo.

Scoperte inaspettate: Discarica Illegale e Rifiuti Pericolosi

Il Nucleo Carabinieri Tutela Ambientale di Ancona ha fatto una scoperta scioccante in un’altra azienda, individuando una discarica parzialmente interrata con oltre 250 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Il legale rappresentante è stato denunciato, e la zona è stata immediatamente sottoposta a sequestro preventivo. Sanzioni amministrative di 10.000 euro sono state comminate.

Il Verdetto: Il Titolare Responsabile di Tre Aziende

Tre delle aziende coinvolte appartengono allo stesso titolare e rappresentante legale, il quale dovrà rispondere delle numerose violazioni riscontrate e adempiere alle prescrizioni impartite. L’intera comunità di Tolentino è sconvolta da questo scandalo che mette in discussione la sicurezza alimentare e l’integrità delle aziende coinvolte.

Questo evento serve come avvertimento per l’intero settore alimentare, evidenziando l’importanza di garantire la conformità normativa e di adottare pratiche sicure e igieniche per proteggere la salute pubblica e la reputazione aziendale.

Caro imprenditore, fatte queste premesse e visto i tempi di crisi che si stanno affrontando, non credi che sarebbe meglio tenersi questa liquidità ed investire almeno un decimo del prezzo delle sanzioni in formazione e sicurezza della propria azienda?

In proporzione è come pagare l’assicurazione per la tua auto.

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Controlli igiene e sicurezza a Tolentino: Maxi Multe e sospensioni per aziende alimentari! Sequestrate  2 tonnellate di salumi Leggi tutto »

Paladini della Qualità Alimentare: Nas alla carica nelle mense scolastiche! Scopriamo i Risultati degli Insidiosi 42 Controlli in Abruzzo.

Mensa scolastica

L'Aquila, un'esemplare Provincia, ma occhi aperti su Chieti e Pescara: Infiltrazioni, umidità e frigoriferi non all'altezza sotto la lente d'inchiesta.

Risultati Inquietanti: Lo Scacco alle Mense Scolastiche Italiane Rivelato dai Rigorosi Controlli del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

Nel panorama delle mense scolastiche italiane, una recente serie di controlli del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha scosso le fondamenta del servizio di ristorazione nelle istituzioni educative.

I risultati, resi pubblici dopo un mese di verifiche approfondite su circa 1.000 aziende di ristorazione collettiva, delineano uno scenario preoccupante: una mensa su quattro risulta irregolare.

Tra le anomalie emerse, la conservazione non adeguata degli alimenti emerge come una delle principali criticità. I controlli hanno rivelato che in diversi casi gli alimenti sono stati mal conservati, mettendo in pericolo la sicurezza e la salute degli studenti. La scarsa igiene nei luoghi di preparazione dei pasti è stata un altro aspetto allarmante, sollevando interrogativi sulla qualità generale delle pratiche sanitarie adottate nelle mense scolastiche.

L’indagine ha inoltre evidenziato la presenza diffusa di umidità, muffa e, in alcuni casi, la presenza sconcertante di insetti ed escrementi di roditori.

Questi dettagli, apparentemente trascurabili, acquisiscono una rilevanza significativa quando si tratta della salute e del benessere degli studenti che frequentano questi istituti.

I numeri parlano chiaro: il 27% delle aziende di ristorazione collettiva esaminate ha mostrato irregolarità durante i controlli. L’Aquila spicca come un esempio positivo, con la provincia che ha registrato il minor numero di problemi riscontrati. Tuttavia, Chieti e Pescara emergono come luoghi critici, con infiltrazioni, umidità e attrezzature frigorifere non idonee ad aggiungere ulteriori elementi di preoccupazione.

Questo allarme alimenta la necessità di un intervento tempestivo e rigoroso per porre rimedio alle lacune emerse nel sistema di gestione delle mense scolastiche. Le istituzioni coinvolte dovranno adottare misure decisive per garantire la sicurezza alimentare e il rispetto delle normative igieniche negli ambienti educativi, assicurando che gli studenti ricevano pasti sicuri e nutritivi.

In un contesto in cui la salute pubblica è prioritaria, questi risultati sottolineano l’importanza cruciale di vigilare attentamente sulla qualità dei servizi di ristorazione nelle mense scolastiche, promuovendo uno standard che rispecchi l’impegno per il benessere e la sicurezza degli studenti.

Il Nascosto scandalo delle mense rivelato nei dettagli Shock dei Controlli: Da L'Aquila al cuore di Chieti e Pescara, il terrore degli Alimenti a Rischio e dei luoghi di preparazione sotto esame critico!

Nel cuore dell’Abruzzo, là dove si forgiano i sapori dell’istruzione, un’inchiesta pionieristica ha gettato luce su 42 mense scolastiche, scrivendo un capitolo di rivelazioni audaci. I controlli, che si sono spinti oltre il banale per scrutare refettori e centri di cottura, hanno svelato un intricato quadro di carenze e criticità, alimentando un dibattito urgente sull’integrità e la sicurezza alimentare.

Per la metà degli obiettivi ispezionati, il verdetto è chiaro: carenze, anche se non particolarmente gravi, disegnano una mappa di vulnerabilità. In questa danza di giudizi, Teramo è apparso più vulnerabile, mentre l’Aquila ha dimostrato una maggiore resilienza. Tuttavia, sono le province di Chieti e Pescara ad emergere come epicentri di preoccupazioni, con irregolarità che scavano profondamente nei fondamenti igienico-sanitari e strutturali.

Le relazioni degli ispettori parlano di infiltrazioni e umidità che si insinuano come ombre indesiderate, di attrezzature frigorifere che vacillano sulla linea della sicurezza, di spigoli vivi e locali che sembrano stringere il respiro. Estintori con revisioni di validità scaduti rivelano un’altra fessura nella sicurezza, ma in questo caso sul campo rischio incendio. Questo non è solo un elenco di difetti strutturali; è un grido per l’attenzione su come il nostro ambiente educativo debba rispecchiare gli standard più elevati.

Le carenze gestionali si svelano durante la preparazione dei pasti, un atto che dovrebbe incarnare la cura e la dedizione. La mancata comunicazione degli allergeni al consumatore finale è una falle grave, mentre la mancata applicazione delle procedure previste dal manuale di autocontrollo solleva domande sulla coerenza e l’efficacia delle politiche di sicurezza alimentare.

Un particolare sorprendente emerge da un centro di cottura: la promiscuità di alimenti destinati a diverse destinazioni, una distorsione dei confini che solleva questioni fondamentali sulla gestione e la sorveglianza.

In questo mondo di pentole e padelle, la mancanza di sequestri di alimenti può essere un sollievo, ma la necessità di garantire un tracciamento regolare sottolinea la delicatezza della situazione.

In questo vortice di sfide, la questione va oltre le mense stesse. È un richiamo all’azione, un’opportunità per rinnovare e rafforzare i protocolli esistenti. L’Abruzzo, da culla di sapori educativi, può emergere da questa tempesta più forte e più consapevole. La nostra responsabilità è trasformare queste scoperte in catalizzatori per un cambiamento positivo, per garantire che ogni pasto servito nelle mense abruzzesi rifletta non solo la ricchezza di sapori, ma anche l’incrollabile impegno per la sicurezza e il benessere degli studenti

"Sotto il martello delle sanzioni: Le mense scolastiche italiane pagano il prezzo delle irregolarità, 192 mila euro di contravvenzioni!"

Il sipario della trasparenza si è alzato sulle mense scolastiche italiane, e ciò che è stato rivelato è un panorama di violazioni tanto sconcertanti quanto costose. Un pesante fardello di sanzioni pecuniarie, ben 192mila euro, è stato irrogato come risultato di approfonditi controlli che hanno identificato 361 violazioni penali e amministrative.

Le infrazioni, meticciate tra una gestione inadeguata e la trascuratezza nella conservazione degli alimenti, hanno sollevato il sipario su un teatro di condizioni igieniche che sfidano la sicurezza e il benessere degli studenti. Il mancato rispetto dei requisiti stabiliti nei capitolati d’appalto è emerso come una delle cause principali delle sanzioni, mettendo in discussione la qualità e la quantità degli alimenti serviti nelle mense.

La mazza delle sanzioni non è l’unico colpo inflitto. L’azione decisa ha portato alla sospensione dell’attività o al sequestro di ben 13 aree cucina-depositi alimenti. La presenza diffusa di umidità, formazioni di muffe, insetti ed escrementi di roditori ha spinto l’autorità a prendere misure drastiche contro carenze igienico-sanitarie e strutturali che, secondo i resoconti, avrebbero potuto mettere a repentaglio la salute degli avventori.

In questo dramma della trasgressione, il pagamento di sanzioni monetarie è solo la punta dell’iceberg. L’imposizione di sospensioni e sequestri serve come monito, un segnale forte che richiama all’attenzione l’urgenza di risolvere le criticità strutturali e igieniche. È un invito a un radicale ripensamento delle pratiche nelle mense, affinché ogni pasto servito sia un atto di cura e rispetto verso coloro che lo consumano.

L’ammontare delle sanzioni non è solo un risarcimento finanziario; è un monito a riconsiderare il valore della sicurezza e della qualità nell’alimentazione dei giovani. Il prezzo da pagare per l’indifferenza e la trascuratezza è ora scritto in cifre, ma la vera posta in gioco è la salute e il futuro dei nostri studenti. In questa epopea di controllo e riforma, il palcoscenico è pronto per un cambiamento duraturo e significativo nel panorama delle mense scolastiche italiane.

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Fonte: il capoluogo.it

Alla prossima…

Fabio

Paladini della Qualità Alimentare: Nas alla carica nelle mense scolastiche! Scopriamo i Risultati degli Insidiosi 42 Controlli in Abruzzo. Leggi tutto »

Garantire Sicurezza e Igiene: Un Imperativo per gli Imprenditori del Settore Ristorativo

Caro imprenditore della ristorazione,

Oggi più che mai, la sicurezza e l’igiene nel settore alimentare non sono solo requisiti normativi, ma rappresentano pilastri fondamentali per il successo e la reputazione del tuo locale. La recente chiusura del bar “Las Vegas” a Vicenza è un campanello d’allarme che risuona in tutta la comunità imprenditoriale.

Le ispezioni straordinarie condotte dai carabinieri di Vicenza, in collaborazione con il Nas, hanno svelato una carenza grave nei requisiti generali di igiene presso il ristorante e bar “Las Vegas”. Il risultato? Alimenti sequestrati a causa di uno stato di conservazione inadeguato e, ancor più preoccupante, senza tracciabilità.

Gli imprenditori, come te, dovrebbero considerare queste situazioni come una lezione da apprendere. La sicurezza alimentare non è solo una questione di conformità normativa, ma è un impegno verso la salute pubblica e la fiducia dei clienti.

L’amministrazione ha inflitto una sanzione amministrativa di 2mila euro, ma il costo maggiore potrebbe essere quello della reputazione perduta e della clientela delusa. Non possiamo permetterci di ignorare l’importanza di seguire le norme igieniche e di sicurezza alimentare, che vanno ben oltre il rispetto delle leggi vigenti.

Questo non è un evento isolato. È il secondo episodio che vede coinvolto il bar “Las Vegas”. Ecco perché è cruciale che gli imprenditori del settore ristorativo, tu compreso, pongano la sicurezza e l’igiene al centro delle proprie pratiche quotidiane.

La collaborazione con i servizi sanitari, come l’ULSS 8 di Vicenza, è essenziale per garantire che il tuo locale rispetti gli standard più elevati. Investire nella formazione del personale, nella tracciabilità degli alimenti e in pratiche igieniche solide non solo ridurrà il rischio di sanzioni, ma migliorerà anche la tua immagine aziendale.

Il settore ristorativo è in costante evoluzione, e la sicurezza alimentare è diventata una preoccupazione crescente per i consumatori. Essere proattivi nell’adottare misure rigorose non solo proteggerà la tua attività, ma dimostrerà anche un impegno tangibile nei confronti della salute pubblica.

In conclusione, è tempo di riconoscere che la sicurezza e l’igiene non sono solo un obbligo legale, ma un investimento strategico per il successo duraturo del tuo locale. Mantieni gli standard più alti e guadagnerai non solo clienti fedeli, ma anche la tranquillità che deriva da una gestione responsabile e consapevole.

Sii il custode della sicurezza nel tuo locale e guarda il tuo successo crescere insieme alla fiducia della tua clientela.

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