Il Sistema che blinda la tua azienda dalle sanzioni HACCP e Sicurezza sul lavoro

Marzo 2024

La segnaletica di sicurezza come assicurazione per il successo della tua azienda

Caro Imprenditore,

È con grande piacere che desidero informarti dell’ultimo sviluppo legale riguardante il caso dell’esercizio commerciale per un infortunio avvenuto al suo interno. Questo caso studio si rivolge a tutti gli imprenditori che possiedono  una qualsiasi attività di tipo commerciale e volge a favore di coloro che applicano correttamente la sicurezza nella propria azienda.

 

Quindi che tu abbia un ristorante, un bar, un hotel, un esercizio commerciale di vendita al dettaglio non fa alcuna differenza .

 

Il caso di oggi ha a che vedere con un infortunio avvenuto all’interno di un’attività commerciale in merito alla Sentenza n. 8380 del 27/02/2024.

 

Il fatto di oggi riguarda un minorenne che ha urtato violentemente contro una vetrata dell’attività commerciale facendo si che la stessa sia andata in frantumi causando gravi lesioni al bambino. Pertanto i genitori del “piccolo” hanno provveduto a sporgere denuncia al titolare dell’azienda chiedendo risarcimento per le lesioni subite dal minorenne e per non aver installato delle vetrate antisfondamento.

 

Il consulente tecnico della difesa si esprime chiaramente sostenendo la seguente tesi: non sussiste nessun obbligo normativo che impone l’installazione di una vetrata antisfondamento per l’attività commerciale e la presenza dell’ostacolo era stata idoneamente segnalata mediante tendaggi e adesivi di vario genere collocati sulla vetrata.

 

Il giudice  ha quindi ritenuto infondato  il motivo di appello inerente la responsabilità per colpa specifica dell’imputata, pertanto le norme UNI 7697 e 1260 (riguardanti i criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie)  non sono vincolanti  per gli esercizi commerciali in base alle disposizioni  contenute nel d. lgs. n. 81/2008; si sottolinea  che la condotta del minore risalga appunto ai genitori, riconosciuti dalla legge come i soggetti tenuti alla relativa vigilanza.

 

In conclusione, caro imprenditore, il tribunale ha confermato l’assoluzione dell’imprenditore per l’accusa ricevuta ovvero di non aver installato vetrate antisfondamento nel proprio locale, la Corte ha riconosciuto che l’imprenditore ha adottato le appropriate misure di sicurezza e che l’incidente è stato causato dalla cattiva condotta imprudente del minore e dei suoi supervisori.

 

Tuttavia, il ricorso presentato dai genitori, ha portato a una nuova valutazione del caso.

 

È emerso che le normative sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, inclusa la necessità di pareti in vetro sicure e soprattutto segnalate, si applicano anche agli esercizi commerciali come il tuo, come indicato nell’allegato IV del d.lgs n. 81/2008.

 

Resta chiaro che la sicurezza dei tuoi clienti e dipendenti è una priorità assoluta per te, e quindi è essenziale comprendere appieno le disposizioni legali che regolamentano la tua attività.

 

Ma ti informerò degli ulteriori svolgimenti di questo processo legale, in quanto il tribunale ha deciso di annullare questa sentenza per poter rivalutare la responsabilità nell’incidente, ma resta tranquillo perché il tuo impegno per la sicurezza in caso di un evento simile a quello citato  sarà comunque  considerato e rispettato dalla legge.

 

Questo è il Decreto 81!

 

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Alla prossima!

 

Fabio

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LA SENTENZA CHE DECAPITA L’IMPRENDITORE

Carissimi imprenditori

Vi voglio illustrare la sentenza molto recente della Cassazione Penale, Sez. 4, 13 febbraio 2024, n. 6301 che riguarda proprio un infortunio sul lavoro, ma per farvi capire cosa è successo utilizzerò dei nomi assolutamente inventati.

 

Prima voglio ricordarvi che se c’è una lezione da imparare dal recente caso giudiziario che ha coinvolto l’imprenditrice Giovanna  e il lavoratore Mario Rossi , è che la sicurezza sul lavoro non è mai un dettaglio da trascurare, il perché è ovvio, oggi rappresenta una delle garanzie che abbassa il rischio di chiusura di una qualsiasi attività imprenditoriale.

 

Questo evento risale al  16 ottobre 2018, ciò che doveva essere una normale giornata lavorativa per il sig. Mario Rossi, si è trasformata in un incubo a causa di un infortunio sul lavoro che lo ha lasciato con gravi lesioni permanenti alla mano sinistra.

 

L’incidente è avvenuto mentre sig. Mario Rossi e il suo collega Paolo stavano svolgendo le operazioni di routine nel sollevare un tombino per effettuare la lettura dei contatori. Purtroppo, il tombino è scivolato dalle mani di Paolo, schiacciando il dito di sig. Mario Rossi nel tentativo di afferrarlo.

 

Quello che emerge chiaramente da questo caso è la mancanza di adeguata formazione e informazione sulle pratiche di sicurezza da parte dell’imprenditrice Giovanna  nei confronti dei suoi dipendenti. Infatti, al sig. Mario Rossi non era stato fornito né addestramento specifico né un manuale di sicurezza e nonostante fosse stato avvisato dal suo collega di stare lontano dal tombino durante le operazioni di sollevamento, ha subito comunque un grave infortunio.

 

La Corte d’Appello di Torino ha giustamente condannato Giovanna per negligenza, imprudenza e violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro. È chiaro che la formazione dei dipendenti non può essere affidata solo alla trasmissione verbale di informazioni da parte di colleghi più esperti. È compito del datore di lavoro assicurarsi che tutti i dipendenti ricevano una formazione adeguata e completa in materia di sicurezza sul lavoro.

 

Inoltre, l’imprenditrice Giovanna avrebbe dovuto considerare il principio dell’area di rischio, secondo cui anche le condotte imprudenti dei lavoratori rientrano nell’ambito della responsabilità del datore di lavoro. La mancanza di adeguata formazione ha creato un contesto in cui un gesto istintivo di un dipendente, sebbene imprudente, è stato influenzato dalla mancanza di preparazione e informazione.

 

Questo caso ci ricorda l’importanza di investire nella formazione dei dipendenti e di garantire la conformità alle normative sulla sicurezza sul lavoro. La sicurezza dei dipendenti non dovrebbe mai essere compromessa a causa della negligenza o dell’ignoranza del datore di lavoro. Prevenire gli incidenti sul lavoro dovrebbe essere una priorità assoluta per ogni imprenditore responsabile.

 

La lezione che possiamo imparare da questo triste episodio è che la sicurezza in azienda non rappresenta un costo, ma il minimo investimento da considerare all’interno di una qualsiasi azienda per garantirne un futuro prospero e di successo.

 

Alla prossima!

Fabio

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Massimizza la sicurezza alimentare nella tua attività imprenditoriale

Cari Imprenditori della Ristorazione,

Quando si tratta di garantire la sicurezza alimentare nella vostra attività, non ci sono compromessi. Avrete sicuramente sentito parlare del  sistema HACCP, un approccio fondamentale per assicurare la conformità normativa e la massima protezione per i vostri clienti.

Come avrete letto ovunque su internet, il sistema prevede 7 principi

I Sette Principi del Sistema HACCP

Il Sistema HACCP si basa su sette principi essenziali, delineati chiaramente nell’articolo 5 del Regolamento 852/2004. Questi principi sono il fondamento per garantire che ogni aspetto del vostro processo alimentare sia controllato e sicuro:

  1. Identificazione dei pericoli: Ogni potenziale rischio per la sicurezza alimentare viene identificato e valutato.
  2. Punti critici di controllo: Si individuano le fasi cruciali del processo dove il controllo è vitale per prevenire o eliminare rischi.
  3. Limiti critici: Si stabiliscono i parametri che determinano se un processo è sicuro o meno.
  4. Procedure di sorveglianza: Si implementano controlli regolari e efficaci nei punti critici di controllo.
  5. Azione correttiva: Vengono definite le azioni da intraprendere nel caso in cui un punto critico sfugga al controllo.
  6. Verifica del sistema: Si pianificano procedure per verificare regolarmente l’efficacia del Sistema HACCP.
  7. Documentazione adeguata: Si preparano documenti e registrazioni per dimostrare l’applicazione pratica delle misure di sicurezza.

La vostra garanzia di sicurezza alimentare

Con il Sistema HACCP, se fatto da professionisti seri del settore potete tenere sotto controllo ogni passo del vostro processo alimentare. Dalle forniture alla preparazione, dalla conservazione alla distribuzione, il vostro impegno per la sicurezza alimentare sarà indiscutibile.

Investimento per il futuro

Investire nella sicurezza alimentare non è solo un adempimento normativo, ma anche un investimento per la costruzione del vostro Brand. Dimostrate ai vostri clienti che la loro salute è la vostra priorità, e vedrete crescere la fiducia e la fedeltà verso la vostra azienda.

Non lasciate nulla al caso quando si tratta di sicurezza alimentare. Scegliete il Sistema HACCP e assicuratevi che la vostra attività sia sempre al sicuro e in conformità con le normative di settore.

Il sistema HACCP è uno dei pilastri del successo per un attività che manipola alimenti

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Sapete quanto sia essenziale garantire la massima sicurezza e igiene nei vostri processi di preparazione alimentare. I vostri clienti meritano solo il meglio, e noi siamo qui per assicurarvi che i vostri standard siano sempre al top.

Materiali e oggetti MOCA: Un elemento chiave per la sicurezza alimentare

Con il Sistema struttura sicura, attraverso il manuale HACCP ,potrete gestire con facilità e precisione i materiali e oggetti a Contatto con Alimenti (MOCA). Questi includono tutto, dai contenitori ai utensili da cucina, dagli imballaggi agli impianti, e molto altro ancora. Il nostro sistema è la soluzione che vi offre un completo supporto per garantire che ogni elemento che entra in contatto con il cibo sia conforme alle normative più rigorose.

Conformità normativa semplificata

Navigare attraverso le intricatissime normative nazionali ed europee può essere una sfida, ma con Sistema struttura sicura, sarete sempre un passo avanti. Vi forniamo tutte le informazioni e gli strumenti necessari per garantire la piena conformità con il Regolamento (CE) N. 1935/2004 e altre disposizioni legislative pertinenti. Potrete allontanare l’incubo che attanaglia tutti gli imprenditori e dormire sonni tranquilli sapendo di avere tutto sotto controllo.

Dichiarazioni di conformità chiare e complete

Non vi basta solo rispettare le normative, ma dovete anche dimostrarlo. Le nostre dichiarazioni di conformità vi forniscono la documentazione necessaria per attestare l’idoneità dei vostri MOCA. Potrete, dimostrare l’ottemperanza alla normativa non è mai stato così facile.

Investimento nella sicurezza alimentare è investimento nel successo

Non considerate la sicurezza alimentare come un costo, ma come un investimento nel futuro della vostra attività. Garantire la massima qualità e sicurezza dei vostri prodotti non solo protegge i vostri clienti, ma contribuisce anche a costruire una solida reputazione per il vostro marchio. Con questo sistema, potrete distinguervi come leader nel settore, offrendo ai vostri clienti la tranquillità che meritano.

Non lasciate nulla al caso quando si tratta di sicurezza alimentare. Portate il vostro business al livello successivo.

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Alla prossima

 

Fabio!

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Come proteggere la vostra azienda, anche se pagate il consulente RSPP di fiducia per la sicurezza sul lavoro

Le responsabilità del RSPP nei confronti del Datore di lavoro

Sei un imprenditore consapevole della necessità di garantire la sicurezza sul lavoro, ma potresti non essere del tutto a conoscenza del ruolo dell’RSPP e delle sue responsabilità. È comprensibile. Il tema può essere intricato, ma è fondamentale chiarirlo una volta per tutte. In questo articolo, sveleremo perché l’RSPP non è responsabile della vigilanza sull’attuazione degli obblighi del datore di lavoro e perché non può essere penalmente incriminato in caso di infortunio del lavoratore.

È fondamentale comprendere che l’RSPP non ha il compito di vigilare sull’attuazione degli obblighi da parte del datore di lavoro, né è legalmente responsabile penalmente in caso di infortunio derivante dalla mancata adozione delle misure previste nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Potresti pensare che questo sia ovvio, ma in realtà, spesso vi è confusione su questo tema. Questa confusione può portare a malintesi nelle argomentazioni difensive durante i procedimenti penali per infortunio.

Quindi orecchie bene aperte!

I fatti: chi è il RSPP e quali sono i suoi compiti?

L’RSPP, acronimo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, è una figura cruciale per la sicurezza sul lavoro. Tuttavia, spesso vi è confusione sulle sue responsabilità effettive.

Secondo quanto stabilito dall’art.33 del D.Lgs.81/08, i compiti dell’RSPP sono chiaramente definiti. Si tratta di una figura che fornisce consulenza al datore di lavoro in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Ma qui sta la chiave: l’RSPP non ha il compito di vigilare sull’attuazione delle misure di sicurezza.

La Cassazione è infatti cristallina nel ricostruire e descrivere il ruolo dell’RSPP, allorché sottolinea – sulla base di un orientamento giurisprudenziale ormai costante e consolidato – che il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, in quanto consulente del datore di lavoro, è privo di potere decisionale”, risponde dell’evento in concorso con il datore di lavoro solo se abbia commesso un errore tecnico nella valutazione dei rischi, ovvero per quel riguarda le sue competenze,  dando cosi’ un suggerimento sbagliato od omettendo di segnalare situazioni di rischio colposamente non considerate”.

Cari imprenditori, le novità non finiscono qui!

Anche la Suprema Corte si esprime in merito, esordendo così: con riferimento agli infortuni che siano da ricollegare alla mancata valutazione del rischio ovvero alla mancata adozione delle misure previste nel documento, la responsabilità deve, dunque, essere configurata in capo al datore di lavoro”, ma con una avvertenza, che per quanto riguarda gli infortuni causati dalla mancata o carente valutazione del rischio  il RSPP può essere ritenuto responsabile, in concorso di colpa con il datore di lavoro, del verificarsi di un infortunio, ogni qual volta questo sia oggettivamente riconducibile ad una situazione pericolosa che egli avrebbe avuto l’obbligo di conoscere e segnalare” (Fonte – Cassazione Penale, Sez.IV, 18 maggio 2023 n.21153).

E allora cari imprenditori chi è davvero responsabile?

La chiarezza è fondamentale. È il datore di lavoro che ha l’obbligo di adottare le misure di prevenzione e protezione previste nel documento di valutazione dei rischi redatto dal Vostro consulente di fiducia. Il RSPP, d’altro canto, offre consulenza e supporto tecnico per individuare i rischi e proporre soluzioni adeguate. Tuttavia, non è responsabile dell’attuazione pratica di tali misure.

 

La Suprema Corte ha chiarito in più occasioni che l’RSPP non può essere chiamato a rispondere penalmente se il datore di lavoro non adempie alle misure di sicurezza prescritte. La responsabilità ultima ricade sul datore di lavoro, che deve garantire un ambiente di lavoro sicuro per i dipendenti.

Ma vediamo un caso concreto

Analizziamo un caso recente che illustra chiaramente questa distinzione. In questo caso specifico, la Corte d’Appello ha condannato il datore di lavoro per un incidente mortale sul luogo di lavoro, ma ha annullato la condanna dell’RSPP.

Il sinistro si era verificato, non perché non si fossero  adeguatamente valutati i rischi connessi all’uso della gru, ma unicamente perché il datore di lavoro non aveva attuato le misure di sicurezza (come transenne, segnali acustici e luminosi) previsti e predisposti dal RSPP nel documento di valutazione dei rischi (DVR)” e, dall’altro lato, il RSPP  espleta una mera consulenza – sulle misure di sicurezza diligentemente predisposte nel DVR, non essendo destinatario di doveri di vigilanza sulla corretta applicazione delle stesse.”

Il tribunale , quindi, ha riconosciuto che l’RSPP aveva svolto il suo ruolo fornendo consulenza e segnalando tutti rischi presenti. Tuttavia, non poteva essere considerato responsabile per l’infortunio, poiché non era sua responsabilità vigilare sull’attuazione pratica delle misure di sicurezza.

A questo punto la verità che emerge

La verità è che l’RSPP non è un vigilante. È un consulente, un esperto che fornisce le linee guida e le soluzioni tecniche per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro. La responsabilità ultima della sicurezza dei dipendenti ricade sul datore di lavoro.

Pertanto, è essenziale per TE che sei un imprenditore comprendere appieno il ruolo dell’RSPP in modo che lui possa assumersi le proprie responsabilità per garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i dipendenti.

In conclusione, l’RSPP può essere un prezioso alleato, deve essere il tuo braccio destro in azienda, nella promozione della sicurezza sul lavoro che deve avere risultati tangibili, ma non può sostituire le responsabilità del datore di lavoro.

Quindi, chi è il vero responsabile dell’attuazione delle misure di prevenzione e protezione? È il datore di lavoro stesso, come sottolineato dalla Cassazione. L’RSPP può essere ritenuto responsabile solo se l’infortunio è direttamente riconducibile a una situazione pericolosa che lui avrebbe dovuto conoscere e segnalare.

Questo è il Decreto 81!

 

Alla prossima

Fabio!

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